Saccomanno (Lega), la vicenda Falcomatà deve essere un monito per il cambiamento del reato di abuso d’ufficio
La vicenda Falcomatà, come tante altre, deve far riflettere. Sotto l’aspetto umano, naturalmente, vi può essere soddisfazione per la fine di un incubo e, quindi, solidarietà e vicinanza al sindaco. Sotto l’aspetto politico, invece, non può che ravvisarsi un degrado della città che ha raggiunto i cosiddetti minimi storici e che non ha fornito quella necessaria spinta per cercare di far riprendere quel ruolo che merita e fornire adeguate risposte alla comunità. Sotto l’aspetto giuridico è fondamentale una riflessione che non può essere rimandata: non è possibile che vi siano sentenze così discordanti che mettono in ginocchio una città e che deprimono la dignità delle persone. Non si vuole condannare nessuno, ma, sicuramente, chiedere norme più chiare e processi più veloci. L’attuale andazzo della giustizia incrina, fortemente, la democrazia ed impedisce uno svolgimento corretto dell’attività amministrativa. Quindi, o si cambia la norma per renderla più oggettiva e non lasciarla alla interpretazione dei magistrati oppure si deve creare un percorso diverso del processo e renderlo maggiormente celere. Sospendere un sindaco per una condanna di primo grado e poi accertare, giusto o sbagliato, dai magistrati dell’impugnativa che il reato non esisteva, vuol dire danneggiare per anni una città, un organismo, un ente. Forse, è arrivato il momento di fare chiarezza e di mettere tutti nelle condizioni di poter decidere con autonomia, ma con la massima tranquillità nell’interesse delle comunità che meritano di essere amministrate nel migliore dei modi