Ritorno alla ‘normalità’? Mancano i vaccini per tutti: ma arrivano i passaporti di immunità. Di Al. Tallarita
Sei immune? Puoi viaggiare…altrimenti no.
E chi lo dice? Il “passaporto dei vaccini”.
Ecco il percorso proposto per un ritorno alla vita ‘normale’. E la Grecia, lancia la sua proposta, su come farlo a livello Europeo.
Il primo Ministro greco Mitsotakis, alla Commissione europea, comunica che: “è urgente adottare un’intesa comune, su come dovrebbe essere strutturato un ‘certificato di vaccinazione’ in modo da essere accettato in tutti gli Stati membri”. E qui si apre un problema di privacy..oltre a quello etico, la protezione dei dati sensibili e dei diritti umani, la differenza compiuta..in base allo stato di salute. E così per esempio, il ‘negare l’accesso a tutti i tipi di servizi pubblici ai non vaccinati’, aprendo la porta a un ulteriore monitoraggio della salute. Intanto l’Europa, arranca con la vaccinazione.. ma già arriva il progetto sui passaporti sanitari.
Che potrebbero inoltre “creare una nuova distinzione tra gli individui in base al loro stato di salute. Cosa che potrebbe “essere utilizzato per determinare il grado di libertà e diritti di cui possono godere”. Come sostenuto dalla Dr.Sa Beduschi dell’Università di Exeter.
Il Ministro Mitsotakis, ha affermato che la Grecia “non renderà la vaccinazione obbligatoria o un prerequisito per il viaggio” e che “le persone che sono state vaccinate dovrebbero essere libere di viaggiare”.
L’idea della certificazione dell’immunità sta guadagnando terreno in UE. Anche se il capo della protezione dei dati dell’UE, Wiewiórowski, ha definito estrema e allarmante, l’idea di un passaporto di immunità.
Ma per esempio l’Estonia ha firmato un accordo con l’Organizzazione mondiale della sanità per sviluppare un certificato di immunizzazione digitale, che consentirebbe lo scambio transfrontaliero, di dati sulle vaccinazioni.
Ed è stata invitata anche la Finlandia a firmare.
In Ungheria, il governo vuole chiedere lo stato di vaccinazione per accedere al paese tramite un’app che mostra l’immunità al COVID-19.
Anche l’Islanda richiede un certificato.
Così come Il Belgio che è a favore di un “certificato di vaccinazione COVID-19 verificabile”.
La Spagna vuole un passaporto vaccinale per coloro che hanno rifiutato il vaccino e condividendo i dati con altri partner europei, volontari, e trovando un modo per celare i dati..
Ovviamente alcuni paesi dell’UE sono contrari. La Francia, ha escluso la prospettiva di passaporti per i vaccini ad esempio.
Ma per esempio Israele, ha lanciato un’app che consentirebbe alle persone vaccinate, di partecipare a eventi culturali e sportivi, o di viaggiare all’estero.
E c’è chi chiede una prova-test di un’immunità negativa al coronavirus. Come alcune compagnie aeree: Qantas o Ryanair.
E la IBM e la Air Transport Association, stanno lavorando su come funzionerebbero tali sistemi nella pratica.
Un rapporto del 2020 dell’ente di ricerca sull’IA dell’Istituto Ada Lovelace, ha affermato che i passaporti dell’immunità, rappresenterebbero rischi estremamente elevati, in termini di coesione sociale. Discriminazione, esclusione e vulnerabilità.
Il cambio di abitudini di vita..e libertà individuali, pare più che evidente, arrivati a questo punto.
Chi vivrà vedrà…. è davvero il caso di dirlo.