Ritorna l’estate di Instaruga alla scoperta delle aree interne!

Con la stagione estiva Fili Meridiani e Instaruga promuovono esperienze nei luoghi e sui territori del Marchesato crotonese, dell’Arberia e della Sila. Cultura, storia, natura ed enogastronomia si mescolano tra loro con lo scopo di valorizzare quelle piccole comunità delle aree interne che sono state spesso dimenticate dai circuiti turistici di massa.
Non possiamo dimenticare il crescente interesse degli operatori del turismo (soprattutto internazionale) per l’autenticità dei luoghi; per quei posti dimenticati, spopolati e “arretrati”, ma custodi di tradizioni e stili di vita diversi da quelli, spesso omologati ed omogenei delle grandi metropoli e delle grandi mete turistiche.
Ursula Basta, Ettore Bonanno, Francesca Liuzzo e Fabio Spadafora, i fondatori del progetto stanno cercando di creare una rete unica di esperienze e destinazioni da promuovere al pubblico locale, nazionale e internazionale. Da qualche mese l’organizzazione si è fatta più forte con l’arrivo di altri giovani Alessandro Frontera, Kerin Fabiano, Filomena Rizzo, Rosanna Panebianco e Giuseppe Levato e sta lavorando per proporsi nei circuiti internazionali e nazionali del turismo lento, rurale ed esperienziale.
Da San Giovanni in Fiore, sulle tracce di Gioacchino da Fiore, passando per i paesi abbandonati di Fantino, Carello e Acerenthia si passa a viaggi in una storia misteriosa con i percorsi rupestri tra Verzino, Campana (con la visita all’elefante di pietra) e Casabona fino ad arrivare ai ghiacciai di Sale di Zinga (frazione nel comune di Casabona).
Infine, l’Arberia Crotonese. Discorso collegato al progetto, ma con un battito diverso rispetto tutti gli altri luoghi vista l’origine arbereshe di tutto il team di progetto. Qui, dopo anni di ricerche e di studio i ragazzi di Fili Meridiani sono riusciti a riscoprire e raccontare tradizioni millenarie, una lingua antica che prova a rivivere grazie alla scuola e al Muzè. Quest’ultimo utilizzando una semplificazione potrebbe essere un museo, ma è molto di più. In realtà un luogo di racconto e d’incontro delle comunità albanofone del crotonese: 60 mq dedicati all’arte, alla storia dei paesi arbereshe, all’insegnamento della lingua, dei costumi e delle tradizioni che soprattutto le donne hanno conservato per secoli e che continuano a custodire gelosamente. Sono proprio le donne locali le protagoniste dell’offerta enogastronomica con la possibilità sia di piccole degustazioni di prodotti locali, sia con l’assaggio un vero e proprio menu arbereshe con piatti della tradizione riscoperti dopo anni di oblio o di uso esclusivamente casalingo come la fërizishka e dromësatë.
Un’offerta che cercherà di soddisfare tutte le esigenze grazie a esperienze giornaliere o brevi con degustazione di prodotti locali a chilometro zero.
“Instaruga e Fili Meridiani nascono per collegare i luoghi e le persone di un territorio sfilacciato e depresso come quello delle aree interne calabresi. – scrive Ursula Basta, presidente di Fili Meridiani – Ci hanno sempre detto che qui “non c’è niente”, ma in realtà c’è tanto, forse anche troppo, e il problema sta nella promozione e diffusione al grande pubblico. Con queste esperienze dimostriamo che i luoghi hanno tanto da narrare e che l’isolamento, paradossalmente ha avuto l’effetto di preservare le identità culturali di chi vi abita. Ora è il momento di mettere a sistema questi valori collaborando con chi opera sul territorio e offrendo professionalità alta. Per questo nelle nostre esperienze ci avvaliamo di guide e interpreti professionali, di professionisti che possano spiegare al meglio ciò che il turista sta vivendo in quel momento. – Poi conclude – Non vogliamo orde di persone che consumano i luoghi, ma veri e propri cittadini temporanei, che si innamorino dei luoghi per poterci ritornare”.