Ripartizione fondo sanitario nazionale in arrivo 134 MLD, Colombo (EXIT) alla Calabria spetteranno ancora briciole
La manovra finanziaria 2024 nel suo testo non ancora definivo , prevede per il settore sanità e precisamente nella ripartizione del fondo sanitario nazionale destinato alle singole regioni, una quota di 134 Mld di euro che serviranno per il recupero delle liste di attesa e per tutte le altre spese che vanno dalla farmaceutica al rinnovo dei contratti ed a nuove assunzioni negli ospedali.
Questa sembrerebbe una buona notizia motivata anche dal fatto che dal 2025 tale tetto di spesa sarà destinato a salire, peccato però che i criteri di ripartizione di tale fondo continuano ad essere insensati e penalizzanti per le regioni del sud e specialmente per la Calabria. Il governatore Occhiuto è stato il primo presidente della nostra regione ad aver inizialmente puntato il dito contro tale criterio, che ricordo dal 1999 avviene in maniera iniqua tra nord e sud, poi il nostro commissario ad acta non ha più speso una parola su questa tematica.
Nella conferenza Stato-Regioni tale ripartizione viene fatta non secondo il numero effettivo degli ammalati per ogni regione, bensì in relazione alla popolazione pesata. Ovvio che con tale decisione di distribuire sul territorio nazionale i fondi per la sanità , la Calabria continua a perdere soldi ed avere briciole in confronto alle ricche e popolose regione del nord. Noi di Exit chiediamo al governatore Occhiuto di battere una volta per sempre i pugni sul tavolo alla prossima conferenza Stato-regioni. E’ inutile girarci intorno la carenza strutturale e di personale dei nostri ospedali, al di là di un debito sanitario che è funzionale al sistema stesso come il cane che si morde la coda , dipende in larga misura da tale questione economica che è il nodo gordiano di tutto l’apparato. Senza contare l’ingente spesa sostenuta per l’emigrazione sanitaria che è in continuo aumento , quando invece i nostri ammalati calabresi , potrebbero benissimo trovare le cure necessarie nei nostri ospedali.
A pagare lo scotto maggiore sono ovviamente quegli ospedali, che pur essendo baricentrici, come il nostro di Lamezia Terme, hanno subito negli anni chiusure di reparti e importanti ridimensionamenti. Da qui ai prossimi mesi Exit si muoverà anche su questo fronte cercando di sensibilizzare oltre il mondo della politica anche l’opinione pubblica che spesso neanche conosce tali ingranaggi scellerati che tagliano fondi alla nostra sanità.
IGOR COLOMBO
EXIT CALABRIA