Ricordo di Don LUIGI MALETTA – il prete degli ultimi (Cosenza 17 marzo 2025)

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Annualmente la parrocchia cosentina di San Gaetano commemora l’anniversario della morte di don Luigi Maletta; quest’anno per sottolineare il 50.mo anniversario della sua scomparsa, lunedì 17 marzo 2025 a Cosenza sono state organizzate due manifestazioni; la prima nella sala conferenze del CAI, ubicata nell’ex stazione ferroviaria FCL alle ore 17 e a seguire una Santa Messa nella Chiesa di San Gaetano.
L’incontro, che si terrà a Cosenza Casali, è stato organizzato congiuntamente da 4 associazioni: “La Via Popilia”, “Mistery Hunters, il Club Alpino Italiano sezione di Cosenza e l’Universitas Vivariensis. I lavori inizieranno con i saluti di: Maria Talarico (CAI Cosenza), Alfonso Morelli (Mistery Hunters), Ferdinando Morelli (La Via Popilia) e il vice sindaco di Cosenza, Maria Locanto; proseguiranno con una proiezione di fotografie storiche – molte delle quali inedite – facente parti dell’Archivio fotografico della famiglia Spadafora, con una narrazione di Alfredo Salzano, a cui seguirà la relazione di Demetrio Guzzardi “La stagione sociale del cattolicesimo cosentino. Don Luigi Maletta, il prete degli ultimi”. Alle ore 19 è prevista la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco di San Gaetano don Francesco Bilotto.
 
CHI ERA DON LUIGI MALETTA: Luigi Maletta è nato a Parenti (Cs) il 13 novembre 1903, il padre Giuseppe era un sarto, che si unì in matrimonio a Caterina Capellupo (12 aprile 1877 – 28 agosto 1943). Nacquero cinque figli: Luigi, Vincenza, Giuseppina, Iolanda e Adelina. Don Benedetto Renzelli indirizzò il piccolo Luigi verso la vocazione al sacerdozio e l’11 giugno 1927 fu ordinato prete.

Mons. Trussoni lo volle vice parroco a Cosenza, prima a San Nicola e poi a San Gaetano. Dal 1935 al 1937 fu cappellano militare volontario in Etiopia, ma per il clima torrido e la mancanza di acqua potabile, si ammalò e fu rimpatriato nel novembre 1937; aveva contratto la malaria e per un anno fu ricoverato all’Ospedale militare di Caserta. Mons. Nogara, nel 1940, lo nominò parroco di San Gaetano e nei suoi 35 anni di apostolato, tutta la sua vita fu dedicata ai giovani, in particolar modo al movimento scout. Costruì a Caricchio il Villaggio del fanciullo, dove trovarono accoglienza 200 ragazzi abbandonati e lui divenne «il padre per chi padre non ha e il padre che porta al Padre». Morì a Cosenza il 17 marzo 1975.

Il 28 agosto 1943 gli aerei che bombardavano Cosenza colpirono in pieno la Chiesa di San Gaetano; proprio davanti al portone principale furono colpite e rimasero uccise Caterina Capellupo e Adelina Maletta, rispettivamente madre e sorella di don Luigi. Il sacerdote «dolente e rassegnato levava alte le sue preghiere» raccogliendo i loro resti mortali. Nella sua chiesa, don Luigi volle la lapide commemorativa per le vittime civili dei bombardamenti del 1943.

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