Ricordando gli anni 80 di Caterina Sorbara
Se anche voi un tempo che fu, avete sognato il matrimonio di Candy Candy con il nobile Terence e avete pianto la morte di Lady Oscar.
Se avete amato il Presidente Sandro Pertini ed esultato insieme a lui, alla finale Italia-Germania del Campionato Mondiale di Calcio.
Se avete cantato a squarciagola “Non sono una signora” ed avete amato intensamente “Il Mare d’Inverno” della ineguagliabile Loredana Bertè.
Se vi siete emozionati ascoltando Nikka Costa, i Duran Duran, i Depeche Mode e i Pet Shop Boys.
Se desideravate andare a Torino, al primo concerto di Madonna in Italia e nella scatola in soffitta conservate ancora tutti i suoi dischi e i suoi videoclip.
Se ricordate Bettino Craxi, Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Gheddafi, Ronald Reagan , Michail Gorbaciov, San Giovanni Paolo II, Indira Gandi, Lady Diana e Margaret Thatcher.
Se ricordate anche la protesta di Tienanman e la Caduta del Muro di Berlino.
Se avevate letto Il nome della Rosa di Umberto Eco, L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera, Volevo i Pantaloni di Lara Cardella e l’Alchimista di Paulo Coelho.
Se in Tv guardavate Drive IN , Dallas e Gli Emigranti.
Se il vostro film preferito è stato La mia Africa con l’insuperabile Meryl Streep.
Se compravate Dolly, Cioè e Sorrisi e Canzoni e li leggevate mangiando la Girella Motta, le patatine San Carlo con dentro le sorpresine o il ghiacciolo che costava solo 150 lire.
Se avete comprato i vestiti su Postal Market e Vestro e usato la saponetta Lux.
Se avete collezionato gli album delle figurine come “Love Is”.
Se facevate colazione con i biscotti del Mulino Bianco , collezionando le scatoline.
Se nel latte mettevate il Nesquik.
Se avevate sul diario gli adesivi del Camel Trophy 87.
Se avete pianto guardano il Tempo delle mele e Paradise.
Allora siete dei ragazzi/e dei mitici anni 80.
Anni meravigliosi pieni di speranza, sentimenti puliti, buona musica e sogni.
Anni dove si stava insieme, si facevano lunghe passeggiate, ci si confrontava, si cercavano i libri in Biblioteca perché non c’era Internet e i cellulari.
Anni che non torneranno più, che sono volati via portandosi dietro i nostri sogni, le nostre speranze, le persone che amavamo, il primo amore.
Anni che spesso ritornano al nostro cuore, per farci emozionare, piangere e sognare ancora.
Il loro ricordo vive dentro di noi, è ancora nostro, ci appartiene, come ben diceva il mitico Antonello Venditti in una delle sue canzoni dal titolo “Giulio Cesare”: “Tu come stai?/Ragazzo dell’86/Coraggio di quei giorni miei/Coscienza, voglia e malattia di una canzone ancora mia”.
Mia , nostra per sempre. Per non dimenticare.
Caterina Sorbara