Riceviamo e pubblichiamo. Per il ripristino di una civile convivenza a Condofuri

Amiamo e frequentiamo il territorio di Condofuri, anche se nessuno di noi vi risiede stabilmente, e non potevamo rimanere insensibili all’emergenza democratica che il comune dell’estremità meridionale della Calabria sta purtroppo a nostro parere vivendo. Parliamo di una realtà territoriale che negli ultimi anni si è imposta all’attenzione nazionale non più per la sopravvivente grecofonia, né per la bellezza della sua costa quasi completamente priva di cemento, e neanche per le sue affascinanti aree interne, per fortuna banalizzate solo in minima parte dalla dolorosa e continua avanzata del “progresso”. Nell’immaginario degli italiani le ragioni che alimentano il nostro interesse e il nostro amore, insomma, sono state sopraffatte da una circostanza capace di elargire a Condofuri la fama sinistra di cui gode adesso – si fa per dire – nel cosiddetto Belpaese: la scoperta nel 2019 tra le pareti dell’ufficio dell’attuale sindaco dott. Tommaso Iaria di un quadro che incorniciava il giuramento delle SS italiane. All’epoca alcuni osservatori, e con loro alcuni discendenti delle vittime del nazifascismo, evidenziarono l’incompatibilità tra l’esibizione di un simbolo eversivo e la possibilità di una reale adesione alla conditio sine qua non del patto sociale e culturale generativo dell’ordinamento democratico della Repubblica: il rifiuto collettivo della violenza e dei regimi autoritari. Noi vogliamo credere che quelle valutazioni non siano fondate, che eventuali appartenenze ideologiche non possano mai tradursi in comportamenti deliberatamente destabilizzanti per la vita pubblica sul piano etico e giuridico. Ma alla luce dei recentissimi avvenimenti culminati negli inaccettabili insulti indirizzati al cittadino Francesco Manglaviti, noto nel circondario per il suo equilibrio e le sue attitudini pacifiche, anche per dare il nostro contributo alla prevenzione di una deriva pericolosa, non possiamo esimerci dalla formulazione di una esplicita domanda: il sindaco e la compagine amministrativa condividono le regole comuni o sono forse impegnati a giocare il gioco istituzionale e contemporaneamente a negarlo? In questi giorni a Condofuri il funzionamento delle istituzioni e la fiducia dei cittadini nella possibilità di un futuro vivibile ci sembra che stiano subendo danni incalcolabili. Abbiamo appena chiesto di diventare soci del locale Gruppo Archeologico Valle dell’Amendolea, di cui Francesco Manglaviti è in questo momento presidente, per sostenere in ogni modo possibile alcuni rappresentanti della cultura civica di una comunità lacerata ed offesa proprio da chi dovrebbe essere al servizio di tutti i cittadini favorendo un clima propizio alla dialettica democratica. Gli attacchi gratuiti e scomposti, dunque, i tentativi di isolare Manglaviti dal resto del Gruppo, invece di sortire gli effetti sperati hanno scatenato anche la nostra solidarietà, che non vuole essere segnale di uno schieramento pro o contro una fazione attiva in un contesto a rischio di degenerazione, ma difesa intransigente della possibilità del dibattito pubblico, strettamente connessa al rispetto e al riconoscimento delle persone anche se dovessero divergere le posizioni sulle questioni di volta in volta oggetto di discussione.
Chiudiamo sottoponendo alla riflessione degli amministratori di Condofuri alcune osservazioni del sociologo Alberto Melucci: le regole del gioco sono la condizione per tenere insieme la complessità; possono essere ridiscusse e ridefinite strada facendo, ma fintanto che valgono è necessario che le si rispetti. Altrimenti la violenza, sotto qualunque forma, diventa l’unica regola: e la prima spia dell’autoritarismo si rinviene nell’uso spregiudicato della comunicazione, strettamente connesso alle componenti narcisistiche e ad una certa insofferenza per il limite così presenti nella cultura contemporanea.

Firme
Francesca Forgione Impiegata
Elena Gallo Insegnante
Lorenzo Galli Imprenditore agricolo
Angela Maida Grafica Pubblicitara
Francesco Manti Architetto
Domenico Megale Impiegato
Oreste Montebello Fotografo
Rosalba Petrilli Biologa
Raffaele Riverso Architetto
Rosanna Sergi Insegnante
Valentino Santagati Musicista
Paolo Tommasini Avvocato
Domenico Tramontana Artista
Peppe Marra Attivista sindacale