Riceviamo e pubblichiamo. Pedicini spiega punto per punto come il Governo Meloni sta dando il colpo di grazia al sud
“In questi giorni di campagna elettorale ho messo a fuoco per l’ennesima volta i danni devastanti che il governo di destra della Meloni sta provocando nelle regioni del Sud e non capisco come sia possibile che riesca ancora a raccogliere consenso. L’attuale esecutivo è il peggiore della storia ed è quello che sta massacrando il Mezzogiorno come non era mai accaduto prima. Quello che si sta verificando è talmente eccessivo che sembra impossibile e surreale. Invece, è tutto vero, e se non ci fossimo noi del ‘Movimento Equità Territoriale’ e della lista ‘Pace Terra Dignità’, come uniche forze che difendono il Sud e spiegano quali sono i fatti veri, ci sarebbe un vuoto e una disinformazione totale. La cosa allucinante è che sembra tutto inserito in un copione già scritto, sia dal governo che dall’opposizione della finta sinistra. Ognuno recita la sua parte senza colpire più di tanto l’altro”.
L’eurodeputato Piernicola Pedicini, segretario nazionale del Met e candidato alle europee con Michele Santoro, attacca la Meloni con un’analisi lucida e puntuale sulle scelte del governo contro il Sud.
“Intanto, – argomenta Pedicini – è evidente che le nefandezze del governo non sono casuali, ma sono una vera e propria strategia.
La revisione del Pnrr, la legge sull’autonomia differenziata, il taglio del Fondo di perequazione, l’utilizzo improprio del Fondo di coesione, l’accentramento a Palazzo Chigi delle scelte sulla Zes unica, tutto va contro il Sud e aumenterà sempre di più il divario che c’è con il Centro Nord. Esattamente il contrario di quello che l’Europa intendeva fare assegnando al Mezzogiorno la quota maggiore di risorse del fondo per il Next Generation Eu.
Parliamo del Pnrr: – spiega l’eurodeputato – il governo e il ministro Fitto hanno deciso tagli per circa 8 miliardi che dovevano andare al Mezzogiorno, in più altre risorse sono state spostate da singoli progetti al Repower Eu, cioè a incentivi alle imprese. Siccome le imprese sono in grande maggioranza insediate al Nord, anche qui è il Sud ad essere penalizzato. Tutto questo, così come abbiamo già denunciato mille volte, allontana la possibilità che il 40% degli stanziamenti del Pnrr vengano assegnati al Meridione.
Autonomia differenziata: questo è il tema dei temi su cui concentrarsi. Se il disegno di legge continuerà il suo percorso legislativo, tutto il resto diventerà secondario. Questo scellerato provvedimento della Lega e della destra, avviato dal centrosinistra negli anni scorsi, è bene ricordarlo, sarà il colpo di grazia. Le differenze tra Sud e Nord aumenteranno e sarà una catastrofe economica e sociale.
Risorse del Fondo di sviluppo e coesione per compensare quanto è stato tagliato con la cancellazione di molti progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza: anche in questo caso, – rileva Pedicini – si tratta di una vera presa per i fondelli, visto che tali fondi erano già destinati per l’80% allo sviluppo del Sud.
Infine, la Zes unica (Zona economica speciale). Fitto e la Meloni hanno accentrato tutto a Roma, esautorando le realtà territoriali e chiudendo le otto Zes retroportuali che dopo anni di ritardi avevano iniziato a funzionare. Anche su questa misura è tutta un’incognita e c’è tanta confusione.
Dunque, il quadro è molto chiaro, all’esecutivo Meloni non interessa il Mezzogiorno e non ha alcuna intenzione di risolvere la sua crisi, di ridurre diseguaglianze e divari territoriali e di rilanciare le aree svantaggiate. I disegni dell’attuale governo – conclude il candidato alle europee con la lista ‘Pace Terra Dignità’ – sono palesemente a trazione Nord e, in particolare a queste elezioni europee, i meridionali dovrebbero farglielo capire, scegliendo chi come noi mette al primo posto il Sud e si batte per un’Europa più equa e solidale e contro la guerra”.