Riceviamo e pubblichiamo. Ma di che cosa stiamo parlando

L’abbiamo detto e ridetto più volte che amministrare un Comune non è cosa facile, se poi ad assumersi l’importante responsabilità, non di rado, ci si imbatte con delle personcine che non conoscono neanche l’ABC della pubblica amministrazione, del buonsenso e della responsabilità allora la situazione diventa drammatica per i cittadini “amministrati”. E’ vero che ogni Comunità ha l’Amministrazione che si merita ma è anche vero che ciò viene determinato, spesso, da una minoranza sollecitata, talvolta, da fattori estranei alla politica. Tanto per non fare nomi: il Comune di Nicotera da tanto tempo ormai non naviga in acque tranquille e a poco e a niente servono le “cure palliative”, messe in atto, utile solamente come distrazione di massa. In meno di 20anni tre scioglimenti del Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa e il quarto evitato per il rotto della cuffia. Due dissesti finanziari, il secondo ancora in atto, che hanno messo in ginocchio una Comunità vilipesa da “amministratori” senza scrupoli e senza vergogna. Ai cittadini sono rimasti i debiti, che pesano come un macigno, ma anche le straordinarie condizioni gestionali dell’Ente che impongo l’applicazione dei livelli massimi per le tariffe relative a tutti i tributi (imposte, tasse, oneri di urbanizzazione e canoni o diritti). Proprio in questi giorni si è visto con la Tassa Rifiuti, relativa al 2023, che è stata notificata con aumenti rilevanti dovuti alla gestione, sconsiderata, del servizio. Un Comune come Nicotera che per le sue bellezze paesaggistiche, per la presenza di beni culturali di eccellenza, per le risorse enogastronomiche   e con un litorale costiero variegato, di oltre dieci chilometri, tra i più interessanti d’Italia, dovrebbe concentrare impegno e iniziative principalmente nel settore turistico capace di generare sviluppo e occupazione. Invece ci si permette il lusso di congelare il Piano Strutturale Comunale, vecchio e superato, che andrebbe rivisto ed adeguato anche alle nuove disposizioni legislative, ci si permette il lusso di congelare il Piano Spiaggia che pare sia pronto per l’approvazione da anni, ci si permette il lusso di perdere il momento favorevole, con il PNRR, per il finanziato di un Porto turistico/peschereccio , anche piccolo, ci si permette il lusso di tenere chiuso il Museo Diocesano con annessa Biblioteca e Pinacoteca Vescovile tra i più importanti e significatici della Calabria, ci si permette il lusso di sporcare per anni e anni il bene più prezioso per una Località turistica – il Mare. Un amico con il quale, giorni addietro, si parlava proprio di queste argomentazioni a un certo punto disse: ma di cosa stiamo parlando. E ancora: ci si permette il lusso di tenere spesso i propri cittadini e qualche turista, che nonostante tutto arriva, senz’Acqua nonostante, anche l’anno scorso, si sono spesi tanti soldi dei cittadini per risolvere il problema. Sempre l’amico visibilmente desolato, con un filo di voce, ripete: “ma di cosa stiamo parlando”?. Stiamo parlando della disastrata situazione di Nicotera, città del passato glorioso che un tempo si era conquistato l’appellativo di Gemma del Tirreno, che oggi segna il passo senza possibilità di confronto con le consorelle Pizzo e Tropea che ormai viaggiano spedite verso il “turismo tutto l’anno” mentre la città Medmea, nonostante la caparbietà degli operatori turistici e commerciali, inesorabilmente si caratterizza con la politica del gambero. Nel mese di luglio, nel cuore dell’estate, solo il sabato e la domenica si è registrata una buona presenza, sulla splendida spiaggia, dovuta ai Paesani del territorio storicamente legati alla Marina. Questa volta non l’amico ma l’interlocutore, nascondendo la tristezza, ripete più volte: ”Ma di Cosa Stiamo Parlando”.

Nicotera – 31.07.2024

                                                                      Il Vice Coordinatore Provinciale

                                                                                     (Enzo Comerci)