Riceviamo e pubblichiamo. La mancata comunicazione nel rinnovo del consiglio di amministrazione del consorzio del bergamotto
Le elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Consorzio del Bergamotto, uno dei settori più importanti dell’economia locale, dovrebbero essere un momento cruciale per la comunità bergamotticola e per il territorio tutto. Tuttavia, di recente, si è assistito a un fenomeno che definire preoccupante è un eufemismo.
Siamo venuti a conoscenza che ieri alle ore 15,30 si è svolta l’assemblea ordinaria dei soci del consorzio del bergamotto relativa al rinnovo dell’organo amministrativo, questo senza che vi sia stata una adeguata informazione e comunicazione ai soci di tale assemblea. Infatti i pochi che hanno potuto esercitare il diritto di voto sono stati quelli informati per telefono 24 ore prima dell’evento.
Appena avuta la notizia ci siamo premurati di chiedere lumi alle organizzazioni sindacali, che nell’interesse dei propri associati avrebbero dovuto essere coinvolti e/o informati in modo da poter diffondere la notizia e far si che il più alto numero possibile di bergamotticoltori si recasse alla suddetta assemblea per esercitare il diritto dovere di voto. Il risultato, paradossale, è stato che nessuna delle organizzazioni suddette era stata informata o coinvolta nella divulgazione di un evento così importante
Ora è inutile sottolineare che la trasparenza e la partecipazione sono elementi fondamentali di un processo elettorale sano e democratico. La comunicazione efficace è essenziale per coinvolgere i soci ed assicurare che siano informati su come e quando avverranno le votazioni. Solo attraverso una comunicazione chiara e tempestiva si può garantire che tutti i soci abbiano la possibilità di partecipare e far sentire la propria voce nella scelta dei rappresentanti.
La mancata comunicazione riguardo alle votazioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione del consorzio può avere gravi conseguenze.
In primo luogo, limita la partecipazione dei soci che potrebbero non essere a conoscenza delle scadenze e delle modalità di voto. Ciò può portare a una non rappresentatività nel consiglio di amministrazione ed all’esclusione di voci importanti all’interno della comunità bergamotticola. Inoltre, la mancanza di comunicazione può generare sfiducia nei confronti del consorzio e delle sue istituzioni, minando alla base la fiducia dei soci e compromettendo la legittimità delle decisioni prese.
Sarebbe stato necessario adottare quindi misure concrete.
Innanzitutto, il consorzio dovrebbe implementare una strategia di comunicazione efficace, utilizzando canali di comunicazione tradizionali e moderni per raggiungere tutti i soci. Questo potrebbe includere l’uso di comunicati stampa, newsletter, social media e incontri informativi. Inoltre, è fondamentale istituire un calendario elettorale preciso e condividerlo con i soci del consorzio in anticipo, in modo che tutti siano consapevoli delle date e delle modalità di voto.
È responsabilità del Consiglio di Amministrazione adottare le misure necessarie per assicurare che questo fondamentale processo decisionale sia accessibile a tutti e che la voce di ogni socio sia ascoltata e considerata.
Il Consiglio di Amministrazione, e di conseguenza il Presidente ed il Vice Presidente eletti dal Consiglio tra i suoi soci, ha il peso e la legittimazione conferitagli dal numero dei votanti. Se i votanti non rappresentano nemmeno il 15% dei soci produttori è evidente la mancata legittimazione a rappresentarli.
Sulle suddette elezioni la Regione Calabria ha il compito di svolgere attività di vigilanza e controllo, nonché di convalidare, con Decreto del Presidente, l’elezione del Consiglio di Amministrazione.
Si fa presente che il sito del consorzio del bergamotto, che avrebbe potuto svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione dell’informazione riguardante l’assemblea e l’eventuale, auspicabile, adesione di nuovi soci, non funziona da tempo, e riporta una laconica frase “presto on line”.
Alla luce di quanto esposto è naturale che sorgano fondati dubbi sulla buona fede degli attuali amministratori che avrebbero dovuto curare ogni aspetto degli adempimenti riguardanti una questione così importante per un comparto che ha assoluto bisogno di una rappresentanza legittimata e capace di supportare i produttori in una fase difficilissima del comparto chiamato ad affrontare una crisi produttiva e ambientale senza precedenti.
Non si può che ipotizzare quindi un mancato rispetto delle più elementari norme di trasparenza, volto a tutelare gli interessi di pochi rispetto agli interessi generali del comparto, interessi che il consorzio, usufruendo di fondi pubblici, sarebbe tenuto a tutelare a spada tratta.
La mancanza di trasparenza porta alla creazione di un sistema ingiusto e disuguale all’interno del consorzio. Le decisioni prese da coloro che detengono il potere possono favorire alcuni soci a discapito degli altri, creando disuguaglianze nei benefici, nelle opportunità e nell’accesso alle risorse. Ciò può minare la coesione e la fiducia all’interno del consorzio, creando divisioni e conflitti.
La mancanza di trasparenza mina la fiducia tra i soci del consorzio e può portare a un declino della cooperazione e della collaborazione. Difatti quando i soci percepiscono che le decisioni sono prese in modo arbitrario o a vantaggio di pochi, si crea un clima di sfiducia che ostacola la volontà di lavorare insieme per il bene comune.
Ciò può influire negativamente sulle attività del consorzio e sul raggiungimento degli obiettivi condivisi.
Un clima di ingiustizia, mancanza di rappresentatività, mancanza di fiducia e perdita di motivazione può portare all’allontanamento dei soci e alla mancanza di adesione alle decisioni prese, questo può indebolire il consorzio e portarlo, nel lungo termine, ad un inevitabile fallimento.
Chiediamo quindi agli organi preposti di voler intervenire e non ratificare le votazioni farsa e di voler prendere in considerazione il commissariamento dell’ente in attesa di convocare, in modo equo e trasparente, e con la dovuta pubblicità, elezioni rappresentative del comparto bergamotticolo tutto, che possano essere un argine allo strapotere delle industrie di trasformazione le quali si arrogano il diritto di stabilire il prezzo e le modalità di ritiro del prodotto tenendo nell’angoscia e nell’incertezza l’intera comunità dei produttori.
Siamo sicuri che la città metropolitana nella persona dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Giordano e la regione nella persona dell’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, che hanno dimostrato la vicinanza al comparto in occasione dei gravi danni causati dal caldo torrido dei mesi scorsi, non resteranno insensibili alle legittime istanze dei produttori e sapranno, come più volte dimostrato, valutare con attenzione i fatti e le possibili soluzioni.
Giuseppe Falcone
RESPONSABILE AREA GRECANICA
ANPA LIBERI AGRICOLTORI
Domenico Gattuso
DIRETTORE PROVINCIALE C.I.A. CALABRIA SUD