Riceviamo e pubblichiamo. Granata(Legalità Democratica): Hotel cinqestelle,si vuole cementificare via Popilia e distruggere il suo territorio. Il piano attuativo è scaduto e non è efficace. Non si puo’ rilasciare il permesso a costruire.
Il progetto per un nuovo albergo residence a cinque stelle superior in Via Popilia, Cosenza, è stato recentemente approvato dal Consiglio comunale. Questo albergo sarà una struttura di lusso con 15 piani e offrirà una varietà di servizi, tra cui una palestra, una spa, una nursery, sale convegni, un bar/ristorante, e negozi di prodotti tipici locali. L’obiettivo del progetto è rigenerare l’area di Vaglio Lise, migliorando l’illuminazione pubblica, i marciapiedi e creando nuove aree verdi. La costruzione sarà gestita dall’imprenditore Fabrizio Rizzuto e dallo studio di architettura di Gianfranco Malara. Mi meraviglia l’assenza dei consiglieri d’opposizione e le dichiarazioni di tutta la maggioranza di fronte ad un evidente tentativo di cementificare la città. Ora, pensare a un grande insediamento commerciale o abitativo vuol dire una sola cosa: distruggere il territorio, la sua cultura, le sue tradizioni i suoi equilibri, snaturare per sempre il paesaggio e renderlo simile alle periferie degradate e spersonalizzate che troppo spesso troviamo nelle città italiane. Non ultimo questa struttura comporterebbe la morte del piccolo commercio .Infine qualcuno dimentica che nel sistema normativo attualmente vigente i piani di lottizzazione e/o particolareggiati hanno durata decennale sicché, decorso infruttuosamente detto termine, essi perdono efficacia; tale limite temporale, specificatamente stabilito dagli artt. 16 comma 5 e 17. l. 17 agosto 1942, n. 1150 per i piani particolareggiati, non è suscettibile di deroga neppure sull’accordo tra le parti e decorre dalla data di completamento del complesso procedimento di formazione del piano attuativo; ciò in quanto la convenzione è per certo un atto accessorio al piano di lottizzazione, deputato alla regolazione dei rapporti tra il soggetto esecutore delle opere ed il Comune con riferimento agli adempimenti derivanti dal piano medesimo, ma che, tuttavia, non può incidere sulla validità massima, prevista dalla legge, del sovrastante strumento di pianificazione secondaria; ne consegue che, scaduto il termine di efficacia stabilito per l’esecuzione del piano particolareggiato, nella parte in cui esso è rimasto inattuato, non è più possibile portare ad esecuzione gli espropri preordinati alla realizzazione delle opere pubbliche e delle opere di urbanizzazione primaria, non potendosi, in particolare, procedere all’edificazione residenziale per assenza di tale fondamentale presupposto. Come assocaizone affronteremo la questione nelle sedi competenti. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .