Riace e JR: l’alterità è godimento
La cosiddetta economia, ormai idolatrata come divinità da legioni di integralisti, si è affermata negli ultimi due secoli a scapito delle relazioni sociali, dei bisogni estetici, artistici e spirituali, dell’equilibrio degli ecosistemi, della salute degli uomini e delle altre specie viventi.
Per l’opinione pubblica più sensibile e informata, nell’attuale notte buia del produttivismo forsennato e dei restringimenti, dello straniero trasformato in capro espiatorio per nascondere le vere cause della miseria e della violenza in cui siamo immersi, un luogo come Riace (già famoso per la carnevalesca processione a passo di danza che ogni anno a settembre affratella rom e “italiani” nella comune devozione per i Santi Medici) è da tempo una fiaccola sempre accesa di dissidenza e solidarietà, per il semplice fatto di avere eletto e rieletto un’amministrazione comunale che in materia di immigrazione ha applicato il diritto internazionale e la Costituzione Italiana giovandosi dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
E proprio in questo momento, mentre il governo approva lo scandaloso decreto sicurezza per creare segregazione, disordine sociale e istituzionalizzare il razzismo, è importante, allegra e dal respiro umano la mobilitazione planetaria di chi, assumendo come pretesto le vicende giudiziarie in cui è incappato il sindaco Mimì Lucano, prova a valorizzare simbolicamente l’esperienza locale di Riace facendone principio esemplare di contagio.
Anche JR, artista francese ideatore nel 2011 di Inside Out Project, ha voluto offrire il suo contributo alla causa della costruzione dell’unico futuro possibile: quello in cui avverrà la liberazione dall’identità brandita come una spada contro il disgraziato di turno e dagli affannosi valori competitivi e individualistici per approdare al porto sicuro dei valori cooperativi e solidaristici, del rispetto della natura onde scongiurare tra l’altro l’imminente collasso ambientale definitivo.
Inside Out Project, è il modello fluido e partecipativo che si presta ora magnificamente alla celebrazione di Riace, comunità di coloro che sanno comprendersi pur non parlando la stessa lingua, che sanno riconoscersi non avendo in comune la stessa origine ma soltanto l’amore per l’alterità e la tenerezza.
La mattina dell’11 novembre a partire dalle ore 11.00, nel paese della Jonica Reggina, un’opera appositamente concepita sarà allestita e l’importante avvenimento culturale che si svolgerà nell’ostentazione di un clima di piacere nel contatto sociale: musicisti e artisti di tutta la Calabria verranno a Riace nell’estate di San Martino, si stringeranno agli emigranti, ai riacesi con la loro amministrazione comunale, e risponderanno con le loro truppe satirico-sbeffeggianti ai sentimenti della massa e dei tragici rudi ministri pervasi dal panico e dalla psicosi maniaco-depressiva. Perché solo una risata potrà seppellirli.