Rende, depuratore Coda di Volpe, parte la denuncia del M5S.
È stata presentata una denuncia in Procura dai portavoce del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, Paolo Parentela e Domenico Miceli, in seguito all’evidenza sui risultati delle analisi dei campionamenti di acqua nell’area industriale di Rende (CS) sita in Contrada Coda di Volpe.
I campionamenti fanno parte del progetto “Punto zero acqua”, finanziato con i fondi del gruppo EFDD in Parlamento europeo a cui afferisce il Movimento 5 Stelle.
“L’obiettivo del progetto Punto zero – dichiara Laura Ferrara – è quello di monitorare aree a rischio inquinamento favorendo e stimolando le istituzioni e gli enti preposti a mantenere alta la soglia di attenzione ed intervenire ove necessario. In questo caso due campionamenti hanno dato risultati non conformi alla normativa entrambi ricadenti nel territorio rendese. Nello specifico è stato ritrovato un valore di tetracloroetilene undici volte maggiore rispetto al valore consentito dalla legge in un campionamento e un valore di antiparassitari dieci volte superiore al limite di legge in un altro. Da qui è partita la nostra denuncia alla Procura della Repubblica, all’Arpacal, al Ministero dell’Ambiente e al Prefetto”.
Solo pochi giorni fa sulla scorta dei risultati delle analisi, Paolo Parentela, deputato alla Camera del Movimento 5 Selle, ha presentato un’interrogazione parlamentare. “Con l’interrogazione presentata – afferma Paolo Parentela – abbiamo chiesto di utilizzare i fondi Cipe per le emergenze idriche al fine di agevolare le necessarie bonifiche e scongiurare così effetti sulla popolazione derivati dall’attuale situazione di sostanziale compromissione delle acque di falda, i risultati delle analisi del progetto Punto zero, rendono drammaticamente urgente la mia richiesta”.
L’area industriale di Rende è da tempo nel mirino del consigliere comunale Domenico Miceli. “Questa denuncia, – afferma il pentastellato – è l’ennesima azione della battaglia politica che da tempo stiamo portando avanti per verificare lo stato dell’arte del depuratore consortile a Coda di Volpe. Troppe le criticità, dipendenti non retribuiti, gestione del ciclo di depurazione poco efficace, dalla riscossione dei tributi al completamento della seconda linea con l’azienda speciale Valle Crati che evidentemente non assolve più alla sua funzione originaria essendo diventata terreno di scontro delle varie fazioni partitiche”.
I campionamenti fanno parte del progetto “Punto zero acqua”, finanziato con i fondi del gruppo EFDD in Parlamento europeo a cui afferisce il Movimento 5 Stelle.
“L’obiettivo del progetto Punto zero – dichiara Laura Ferrara – è quello di monitorare aree a rischio inquinamento favorendo e stimolando le istituzioni e gli enti preposti a mantenere alta la soglia di attenzione ed intervenire ove necessario. In questo caso due campionamenti hanno dato risultati non conformi alla normativa entrambi ricadenti nel territorio rendese. Nello specifico è stato ritrovato un valore di tetracloroetilene undici volte maggiore rispetto al valore consentito dalla legge in un campionamento e un valore di antiparassitari dieci volte superiore al limite di legge in un altro. Da qui è partita la nostra denuncia alla Procura della Repubblica, all’Arpacal, al Ministero dell’Ambiente e al Prefetto”.
Solo pochi giorni fa sulla scorta dei risultati delle analisi, Paolo Parentela, deputato alla Camera del Movimento 5 Selle, ha presentato un’interrogazione parlamentare. “Con l’interrogazione presentata – afferma Paolo Parentela – abbiamo chiesto di utilizzare i fondi Cipe per le emergenze idriche al fine di agevolare le necessarie bonifiche e scongiurare così effetti sulla popolazione derivati dall’attuale situazione di sostanziale compromissione delle acque di falda, i risultati delle analisi del progetto Punto zero, rendono drammaticamente urgente la mia richiesta”.
L’area industriale di Rende è da tempo nel mirino del consigliere comunale Domenico Miceli. “Questa denuncia, – afferma il pentastellato – è l’ennesima azione della battaglia politica che da tempo stiamo portando avanti per verificare lo stato dell’arte del depuratore consortile a Coda di Volpe. Troppe le criticità, dipendenti non retribuiti, gestione del ciclo di depurazione poco efficace, dalla riscossione dei tributi al completamento della seconda linea con l’azienda speciale Valle Crati che evidentemente non assolve più alla sua funzione originaria essendo diventata terreno di scontro delle varie fazioni partitiche”.
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