Reinserimento detenuti. Dal ministero della Giustizia 148mila euro per la Calabria. Staine: “un investimento per un sistema di giustizia penale più umano ed efficace”
Riunione oggi della Cabina di regia, costituita in Regione tra Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna e, con funzione consultiva, la Magistratura competente ed il Garante regionale per le persone private della libertà, per finanziare progetti destinati al recupero e reinserimento dei detenuti e delle persone soggette a misure di comunità, per la cura, l’assistenza sanitaria e psichiatrica, al recupero dei tossicodipendenti e all’integrazione degli stranieri.
La Cabina di regia ha stabilito di privilegiare progetti per i figli meritevoli dei detenuti per corsi studio di lingue o computer (Ecdl) o corsi professionali (cucina), nella misura del 40%, per consentire loro di costruirsi un futuro nel mondo del lavoro, nonché iniziative a sostegno dei dimittendi dagli istituti di pena per il reinserimento in società nella misura del 40% e il 20% per il recupero dei soggetti tossicodipendenti.
Il finanziamento complessivo del ministero della Giustizia è pari a 148mila euro per la Calabria.
“Finanziare progetti di questo tipo – ha dichiarato l’assessore al Welfare, Emma Staine – è importante per una serie di ragioni. Certamente contribuiscono a creare una società più giusta, sicura ed equa, offrendo benefici sia per gli individui coinvolti che per l’intera comunità. Tra le ragioni chiave c’è la riduzione della recidiva, consentendo alle persone di diventare membri produttivi della società anziché tornare nel sistema penale. Parliamo anche del miglioramento delle competenze e dell’istruzione, aumentando le prospettive di lavoro una volta che le persone sono rilasciate. Non da meno la promozione dell’autostima e della responsabilità, fattore cruciale nel riadattattamento alla vita fuori dal carcere. I processi di reinserimento sono fondamentali anche per l’aspetto che riguarda la coesione sociale. Infatti, i programmi di recupero spesso coinvolgono la comunità e le organizzazioni locali stabilendo il coinvolgimento sociale e la partecipazione attiva. Fatto, questo, che certamente contribuisce a ridurre la stigmatizzazione associata all’essere stato detenuto, o dell’esserne figli. I progetti di recupero e reinserimento dei detenuti e delle persone soggette a misure di comunità rappresentano quindi un investimento nella riduzione del crimine, nell’aumento della sicurezza pubblica e nella creazione di un sistema di giustizia penale più umano ed efficace”.
La manifestazione di interesse sarà preparata e pubblicata sul sito della Regione Calabria entro la fine del 2023.