Regionali Calabria 2020: Callipo? Un vuoto a perdere
Siamo ormai ai nastri di partenza di una campagna elettorale anomala e quanto mai improvvisata. Il teatrino della politica vede impegnati saltimbanchi e comparse rivelandosi sempre più una manifestazione circense avendo da tempo rinunciato al suo mandato primario: governare la Società. E’ evidente, e i sondaggisti lo recitano come un mantra da mesi ormai, che il centrodestra in Calabria è in vantaggio su tutti, il ciclone Salvini la fa da padrone infiammando le piazze e le matite che, inesorabili, il 26 Gennaio sanciranno la sconfitta del sistema feudale politico corrotto calabrese.
Il verbo Salviniano infiamma perché finalmente profuma di nuovo, indica la terra promessa dell’onestà, della legalità, delle politiche per le famiglie, della rinnovata consapevolezza che l’Italia deve e può produrre per la crescita nazionale e per uscire dall’isolamento in cui è stata scaraventata dalle sinistre giustizialiste, capaci solo di tassare i cittadini e di espropriare il bel paese della Sovranità che la Costituzione riconosce al popolo. Salvini e il centrodestra vinceranno perché i calabresi non vogliono più rimandare il meritato riscatto politico economico e sociale che meritano dopo anni di feudalesimo pratico nella gestione della cosa pubblica.
Che è così lo sanno tutti, lo temono in tanti e lo sperano in moltissimi. Di fronte a tale evidenza le altre forze politiche che hanno sviluppato l’indole perdente, propinano teorie e tattiche fantasiose in giro per i social network e i salotti televisivi. Il partito che più di tutti ha dato sfogo alla fantasia è stato il PD con il nuovo segretario Zingaretti che in Calabria sperimenta nuove tecniche politiche di auto implosione. Il Pd avrebbe potuto tentare di contrastare il ciclone Salvini raccogliendo il consenso di chi non la pensa come lui, mettendo in campo un candidato che potesse rappresentare l’anti Salvini. Ma così non è stato.
Il PD vuole perdere perché non saprebbe gestire il vento del cambiamento che imperversa dal Pollino allo Stretto. Non saprebbe governare con i suoi metodi e le sue idee un popolo che ha alzato il capo e guarda in alto e davanti. Ecco perché Zingaretti ha scelto Callipo, perché aveva bisogno di un contenitore vuoto di idee e programmi, per perdere! Callipo ha dimostrato di essere ottimo imprenditore capace di rilanciare l’industria, conseguire profitti e motivare i dipendenti. Politicamente però è come le bottiglie di una volta che recavano la scritta “vuoto a perdere”. E’ un contenitore vuoto per condurre le truppe alla sconfitta. E’ però strumentale alla causa del partito, un partito lacerato da lotte interne e scissioni che in Calabria ha fallito su tutti i fronti ed è totalmente incapace di governare.
Un plauso al PD che con tenacia sta perseguendo il suo obiettivo primario: perdere. Avrebbero potuto candidare a Presidente il buon Mimmo Lucano, l’anti Salvini… Ma in tal caso avrebbero raccolto le istanze di chi non condivide la politica salviniana di regolarizzazione e contenimento dell’immigrazione. Con Lucano in testa ad un centro sinistra unito, contro un centro destra diviso e i cinque stelle in caduta libera si sarebbe rischiato di vincere e poi con quale coraggio si sarebbero prese per altri 5 anni fallimentari le redini della Calabria dopo il disastro di Oliverio? Ecco perché dal cilindro di Zingaretti è uscito Pippo Callipo, per perdere con certezza.
Il Centrodestra vincerà e riporterà la Calabria in vetta alle regioni d’Italia per onestà e trasparenza perché quello calabro è un popolo buono, lavoratore, e stanco dell’isolamento e della sottomissione ai voleri dei potenti che si arricchiscono sulle spalle di chi li vota.
Avv. Carlo Salvo (Sovranisti per la Calabria)