Reggio, seminario di Studi “ Euro e finanza etica e sostenibile: le sfide della moneta unica alla prova delle esigenze sociali del nuovo millennio”
Si è svolto all’Università internazionale Dante Alighieri di Reggio Calabria, il seminario di Studi “ Euro e finanza etica e sostenibile: le sfide della moneta unica alla prova delle esigenze sociali del nuovo millennio”
L’evento è stato fortemente voluto e organizzato dall’ A.I.O.C. (associazione insigniti onorificenze cavalleresche) ed ha avuto come filo conduttore la sovranità che è l’anima che regge una nazione,.
Coniugare il sacro e il profano, la finanza capitalista e la morale cristiana, ricercandone una nobile sintesi è il fine dell’evento, e il moderatore Corrado Savasta delegato provinciale A.I.O.C. ha concluso il suo intervento sostenendo come ancora oggi anche la finanza globale comincia a valutare negativamente le conseguenze di uno sviluppo diseguale e insostenibile.
Presenti al Seminario il Dott. Giuseppe Rotta, Presidente Autorità garante delle Comunicazioni Regione Calabria; il Comm. Aurelio Badolati, Delegato Vicario S.M.O.C.S.G. – Delegazione Calabria; il Cav. Sir Domenico Marcianò, Console Emerito Rep. Filippine, Chapter Commander Ordine di Rizal; l’Ing. Gennaro Cortese, Presidente Associazione del Fante; la Dott.ssa Rosilita Veccia, Delegato Governatore LIONS per il disagio giovanile; l’Avv. Paola Lemma, Commissario Provinciale UDC; l’ Avv. Silvana Paratore in rapp. Associazione Italia-USA e la Sorella Grazia Romeo, rapp. Ispettrice provinciale CRI.
Importanti i relatori della tavola rotonda che, dopo i saluti del Direttore del Dipartimento di Ateneo prof. Siclari che ha posto l’accento sulla necessità di celebrare la cultura, hanno preso la parola.
Emozionante il video di presentazione dell’Associazione la cui storia è stata tracciata dal Cav. Avv. Silvana Paratore di Messina.
“Non può esistere finanza senza etica” ha sostenuto Mons. Luigi Cannizzo Priore Vicario SMOM e SMOCSG .
L’etica e la finanza vanno considerate in una prospettiva per l’uomo di oggi in un mondo in continua evoluzione ove occorre guardare al bene comune. Rappresentano il frutto di un graduale ma al contempo progressivo ed esponenziale processo sociologico e socio economico disaffettivo dei popoli europei verso la moneta unica le tensioni sovraniste che si registrano nel continente europeo negli ultimi anni, ha dichiarato il prof. Massimiliano Ferrara Direttore del Dipartimento Diritto, Economia e Scienze Umane dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’euro ha aggiunto non ha mai totalmente rappresentato, con il suo avvento di valuta a corso forzoso, the “final act” economico che sancisse la nascita di un progetto unitario e unificato di Europa, come soggetto politico monolitico sullo scenario e scacchiere mondiale. L’avvento -silenzioso dal 2008 e dirompente negli ultimi due anni – dei Bitcoin e dei sistemi Blockchain rappresenta ha concluso Ferrara, un tentativo certamente non celato di creazione di un sistema monetario decentrato che nel giro di un decennio possa mettere in discussione i paradigmi classici che caratterizzano i sistemi monetari centrali che vedono le Autorità monetarie e di Vigilanza (BCE in Europa, Federal Reserve in USA) come unici arbitri che regolano l’offerta di moneta e l’esercizio del credito nei mercati ufficiali.
Su Euro e debito pubblico giusto per la lotta alla povertà si è soffermato il prof. Antonio Del Pozzo Ordinario di Economia Aziendale dell’Università degli studi di Messina che ha affermato come l’introduzione dell’euro abbia portato con sé molteplici effetti positivi, ma ha modificato completamente i modelli di gestione del debito pubblico, rendendo impossibile la svalutazione competitiva, oltre che vere e proprie carestie come in Grecia. Dopo l’adozione della moneta unica, l’Italia è stata sempre sostanzialmente virtuosa, con entrate maggiori delle uscite, anche se l’incidenza del debito sul Pil è aumentata a causa del peso eccessivo degli interessi sul debito pregresso, problema che si è accentuato dopo il 2008 per effetto della crisi. La contrazione della spesa pubblica, però, ha avuto effetti particolarmente negativi per l’economia meridionale, e ciò si percepisce soprattutto in termini di mancanza di lavoro. Il tasso di ricambio della popolazione attiva è drasticamente peggiorato e sempre più laureati lasciano il Sud per mancanza di prospettive. Se da un lato non è probabile una fuoriuscita dall’euro se non con il default, la necessità di ripagare gli interessi non può portare alla dissoluzione dei territori più poveri e indebitati come anche il meridione. Occorrerà, in tal senso, incanalare in modo proficuo la discussione sul c.d. debito giusto. L’Italia ha concluso Del Pozzo, dovrà essere aiutata a ridurre il costo del debito pubblico e ad attenuare i tanti spread tra il benessere delle regioni meridionali e quello delle ricche regioni del nord Europa.
A tracciare le conclusione del Seminario che ha registrato la partecipazione di numerosi studenti dell’UNIDA a cui è stato riconosciuto 0,50 crediti formativi, il dott. Conte Pier Felice degli Uberti, Presidente della Commissione internazionale Permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi e Presidente della Confederazione Internazionale di Genealogia e di Araldica che ha espresso un plauso agli organizzatori dell’evento sottolineando la necessità dell’Essere CAVALIERI NELLA SOCIETA’ attraverso attività di sostegno ai più deboli, ai più svantaggiati.
Valorizzare le qualità umane con iniziative concrete evitando di generare squilibri economici tra i popoli.
Incisivo il monito a diffidare da ordini che “ regalano” titoli che altro non sono che semplice carta stampata priva di valori e di ideali.
Caterina Sorbara
I RELATORI CON il Cav. avv. SILVANA PARATORE, IL CONTE PIER FELICE DEGLI UBERTI ED IL CAV. UFF. CORRADO SAVASTA