Reggio, incontro con la Poesia di Massimilano Barberio
Si terrà domani a Reggio Calabria alle ore 16,45 presso la Biblioteca Pietro De Nava Sala Giuffrè, nell’ambito degli “Incontri con la Poesia”, promosso dall’ Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la stessa Biblioteca, la presentazione della raccolta poetica, di Massimilano Barberio “Videmus nunc per speculum ”, edita da Città del Sole, e che rientra nel progetto di Anassilaos di pubblicare giovani talenti nel campo della poesia, della narrativa, della saggistica. L’autore infatti lo scorso anno è stato insignito del Premio Anassilaos per la poesia inedita.
A presentare il volume sarà la Prof.ssa Francesca Neri che ne ha anche curato la prefazione.
Introdurrà l’incontro la Prof.ssa Pina De Felice, responsabile poesia di Anassilaos.
Parteciperà la Dr.ssa Antonella Cuzzocrea, editore di Città del Sole.
Quella di Barberio, scrive la Neri, “è una poesia colta, che interpella le capacità ermeneutiche del lettore, indotto a confrontarsi con l’ampia e variegata memoria mitico-letteraria e culturale che le è sottesa e ad orizzontarsi in complessi incroci intertestuali che testimoniano la singolare propensione dell’Autore per l’avventura intellettuale. E tuttavia questo lettore – sostiene il critico – vede ripagato il proprio impegno quando riesce ad intuire, almeno nelle linee generali, l’organizzazione interna, il dispositivo ispirativo e intertestuale di una poesia di alto profilo tematico e formale. Poesia colta che attinge materia non solo dal repertorio intertestuale per dir così tradizionale, ma anche da forme creativo-espressive a buon titolo ormai entrate nell’immaginario contemporaneo, quali la narrativa fantasy, il fumetto, il videogame”. “Lo stesso gusto citazionista dell’autore – secondo la studiosa – va collegato ad una ben nota tendenza del postmoderno e del post-postmoderno, alla quale va ascritta altresì la commistione dei più diversi stimoli ispirativi, peraltro assunti in una dimensione di originale rielaborazione” . Sul piano formale la studiosa elogia l’autore per la grande perizia nell’uso della rima – talora solo fonica ma in altri casi semantica – dell’assonanza e della consonanza con alcuni convincenti effetti allitterativi. Sicura, inoltre, appare la padronanza delle figure di significato.
L’Autore infatti inclina ad un tono alto garantito da un lessico variegato e incisivo, nel cui ambito la frequente presenza di aulicismi (“giunta mane”, “desio d’esser”) appare del tutto in linea con i motivi ispiratori delle composizioni. Anche queste scelte formali, come quelle tematiche, costituiscono un tratto del tutto peculiare della raccolta, frutto di quella compresenza di talento e di téchne che senza mezzi termini va ascritta a suo merito.
Caterina Sorbara