Reggio, il comitato 25 Aprile contro l’omaggio nazifascista di NFP alla brigata Azov
«Perché continuano a rimproverarci di essere antifascisti?». È la domanda retorica che si pone il Comitato 25 aprile davanti alla a dir poco discutibile iniziativa che il movimento di estrema destra NFP ha messo in atto a Reggio in omaggio alla famigerata “Brigata Azov”.
Nello specifico, il riferimento, testimoniato da un apposito video caratterizzato da un’atmosfera cupa e dalle inquietanti teste incappucciate, è allo striscione sul quale campeggiano la scritta “Stronger than steel” (“Più resistente dell’acciaio”) e il simbolo nazifascista del “Sonnenrad” (“Sole nero a 12 punte”, “Ruota del sole” o “Ruota solare”), affiancati dal logo “SS” della suddetta brigata ucraina ispirata dalla medesima matrice ideologica.
«Troppo spesso, c’è chi minimizza e, senza vedere le connessioni fra la storia e l’attualità, dice che “il fascismo è superato”. E, addirittura, c’è chi incredibilmente si riconosce in questa nefasta dottrina non solo tendendo a riabilitarlo, ma anche ad esaltarlo in quelli che sono i suoi disvalori. A loro non solo diciamo di studiare di più la storia e di analizzare a fondo il presente, ma pure che per noi non solo è un orgoglio essere antifascisti, ma è un imperativo morale, politico e culturale esserlo» afferma il Comitato.
«E’ fatto oggettivo: nella costruzione degli attuali assetti politici in Ucraina ha avuto un ruolo determinante l’estrema destra neonazista. Fin dal crollo dell’Urss, ad Est si sono rafforzate le tendenze “nazionaliste” ed esaltate figure nazisteggianti. Nel caso dell’Ucraina, è nota la riabilitazione di Stepan Bandera, la cui organizzazione fascista “OUN-B” contribuì all’Olocausto facendo uccidere migliaia di ebrei e polacchi e dopo la guerra si batteva per un’Europa totalitaria ed etnicamente pura. Bandera è oggi celebrato come un eroe nazionale, come è ammirato il “Battaglione Nachtigall”, protagonista insieme ai nazisti di massacri – spiega – sono “banderiste” le organizzazioni di estrema destra che hanno costituito la principale forza d’urto durante il colpo di Stato del 2014 nel quale fu abbattuto il presidente Yanukovich, reo di essere troppo vicino a Mosca.
«Su “Micromega”, il giornalista Nicolosi ha ricordato come la “Azov” è stata coinvolta in un’inchiesta sul suprematismo bianco in Italia: “Nell’autunno 2019 in Campania sono stati arrestati alcuni membri di un’associazione spirituale che secondo gli inquirenti funzionava da base per il reclutamento e l’addestramento paramilitare di singoli militanti, spesso fuoriusciti dalle organizzazioni neofasciste italiane. Secondo le indagini, c’è un filo che collega questa attività al Battaglione Azov e alle altre organizzazioni neonaziste e suprematiste internazionali”» sostiene ancora.
«Con queste azioni, i movimenti neonazisti veicolano i loro “non valori”, che, purtroppo, sono a rischio di trasformazione in atti di discriminante intolleranza o vile violenza, sul quale chiediamo a Prefettura e forze dell’ordine di vigilare – termina il Comitato – ecco perché fare memoria nel presente praticando l’antifascismo è fondamentale».
Reggio Calabria 19 maggio 2022