Reggio, conversazione sul tema: “L’indifferenza del mondo davanti alla questione ebraica”
Stasera a Reggio Calabria alle ore 17,30 presso lo Spazio Open siti in via Filippini 23-25 angolo via Giudecca, l’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con lo stesso Spazio Open e con il Patrocinio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, commemorerà il Giorno della Memoria 2019 con una conversazione del Prof. Antonino Romeo sul tema “L’indifferenza del mondo davanti alla questione ebraica”. Lo studioso, che da anni affronta sul piano storico il problema della Shoah nei suoi più diversi aspetti, tratterà della indifferenza nei confronti degli Ebrei al tempo dei lager e delle persecuzioni razziali; una indifferenza che, sia pure in misura diversa, ha riguardato tutta l’Europa, dall’Est all’Ovest e lo stesso nostro Paese che accolse le leggi razziali senza protestare nonostante qualche timida messa a punto di Papa Pio XI.
Lunedì stessa ora e location, congiuntamente con il Circolo Culturale Meli, si terrà invece l’incontro con Oleg Mandic, l’ultimo bambino di Auschwitz, per ascoltare una testimonianza forte e struggente direttamente dalla voce di un bambino divenuto uomo.
Ancora una volta il “Giorno della Memoria” – scrive Stefano Iorfida, Presidente di Anassilaos – offre l’opportunità di riflettere su una delle vicende più tragiche della storia dell’umanità ed una tale riflessione, al di là delle ritualizzazioni che sogliono sempre accompagnarsi a tali eventi per il susseguirsi, lungo tutto l’anno, di diverse “giornate” commemorativa, sembra oggi più che mai attuale alla luce di taluni episodi di antisemitismo che le cronache riferiscono e che non sono da non sottovalutare, anche perché, in qualche caso, provengono da taluni, magari parlamentari, che con qualche difficoltà riusciamo a considerare “classe dirigente”.
Basti pensare alla rimozione o al danneggiamento anche nel nostro Paese della cosiddette “pietre d’inciampo”, importante iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demning ,in ricordo delle vittime e dei deportati nei campi di concentramento.
Caterina Sorbara