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Reggio Calabria,Premio San Leo 2024: una serata di emozioni tra cultura, impegno sociale e spiritualità

Nei giorni scorsi, nella splendida cornice della Parrocchia Santa Maria d’Itria di Reggio Calabria, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio San Leo 2024, organizzata dall’Associazione Artemia in collaborazione con la parrocchia e con il patrocinio del Comune di Bova. L’evento ha celebrato il talento e la dedizione di personalità che si sono distinte per il loro impegno culturale, sociale e spirituale, richiamando un pubblico numeroso e coinvolto.

La serata è stata presentata dalla bravissima Valeria Longo, che ha guidato il pubblico attraverso momenti di riflessione, riconoscimenti e sentite espressioni di gratitudine verso coloro che, con il loro operato, hanno reso migliore la comunità.

 

L’inizio della cerimonia

 

Dopo il caloroso saluto introduttivo di monsignor Giacomo D’Anna, parroco di Santa Maria d’Itria, che ha accolto i partecipanti con parole di ringraziamento e affetto, ribadendo l’utilità di riconoscere e promuovere quei valori che rappresentano le fondamenta della comunità cristiana e auspicando che il Premio San Leo continui a essere un punto di riferimento per l’intera regione, ha preso la parola il dottor Antonio Zavettieri, presidente del Premio San Leo, che ha rimarcato l’importanza di questo riconoscimento, nato con lo scopo di valorizzare figure di alto profilo etico e morale che hanno contribuito al progresso culturale e sociale della Calabria.

Nel suo intervento, Antonio Zavettieri ha ricordato con emozione la prima edizione del Premio San Leo, risalente al 2002, e il primo premiato, monsignor Ercole Lacava, a cui è stato dedicato un lungo e commosso applauso. Zavettieri ha inoltre voluto sottolineare come l’estensione del Premio a tre categorie rifletta l’intento di dare voce a un numero sempre maggiore di persone e realtà che operano per il bene della collettività, con spirito di sacrificio e dedizione.

 

Breve storia di San Leo

 

Il professore Fortunato Mangiola, rinomato studioso di storia locale e figura di riferimento per la valorizzazione delle tradizioni del territorio, nonché presidente della giuria del Premio San Leo, ha tracciato con grande rigore e competenza i momenti più significativi della vita del santo. Grazie all’appoggio di numerose e autorevoli fonti storiche e agiografiche, Mangiola ha saputo restituire un ritratto vivido e dettagliato della figura di San Leo, evidenziando il suo impegno spirituale, le sue opere di carità e i miracoli che lo hanno reso una figura centrale nella devozione popolare della comunità locale.

 

I premiati del 2024

 

Quest’anno, il Premio San Leo si è suddiviso in tre categorie, ognuna delle quali ha dato lustro a un protagonista di rilievo.

  • Premio San Leo per l’Impegno Culturale 2024: conferito alla dottoressa Loreley Rosita Borruto, figura di riferimento nel panorama culturale calabrese. La sua dedizione alla promozione della cultura locale e la valorizzazione del patrimonio intellettuale della regione sono state ampiamente riconosciute. Adriana Quattrone ha letto la motivazione ufficiale, mentre Antonio Zavettieri ha consegnato la targa.
  • Premio San Leo per l’Impegno Sociale 2024: assegnato a Suor Rosetta Colombo, per il suo instancabile lavoro a sostegno dei giovani nel quartiere Arghillà di Reggio Calabria, una delle zone più difficili del Sud Italia. A causa di motivi di salute, suor Rosetta non ha potuto partecipare di persona, ma ha delegato la sua collaboratrice, la dottoressa Francesca Fiorentino, a ritirare il premio in suo nome. Con toccanti parole, Fiorentino ha descritto l’impatto profondo del lavoro di suor Rosetta, che da anni opera per dare speranza ai giovani di Arghillà, creando spazi di crescita e riscatto sociale. La motivazione è stata letta da Giovanna Zavettieri, mentre la targa è stata consegnata da Fortunato Mangiola.   
  • Premio San Leo per l’Impegno Spirituale 2024: riconoscimento attribuito all’ingegnere Nicola Vilasi, per il suo straordinario impegno a servizio della comunità cristiana e il suo contributo come figura guida nella vita pastorale della parrocchia di Santa Maria d’Itria. La targa è stata consegnata da monsignor Giacomo D’Anna, mentre la motivazione è stata letta da Giovanna Versace, presidente dell’Associazione Artemia, che ha sottolineato il lungo e profondo cammino di fede di Vilasi, esempio di dedizione e amore per il prossimo.

 

Emozioni e tradizione

 

Uno dei momenti più sentiti della serata è stata la declamazione della tradizionale “Canzuna di San Leu”, un omaggio al santo patrono di Bova e di Africo, e, dal 1986, a seguito dell’unificazione delle due diocesi, compatrono dell’arcidiocesi Reggio Calabria-Bova, eseguito dal dottor Bruno Martorano, responsabile del Gruppo Eventi Culturali e Ricreativi della parrocchia.

 

I saluti istituzionali

 

Il sindaco di Bova, dottor Santo Casile, non ha potuto partecipare personalmente ma ha inviato un messaggio di saluto, letto in grecanico e italiano da Antonio Zavettieri, sottolineando l’importanza della manifestazione e l’orgoglio per la figura di San Leo, un simbolo di unità e devozione per la comunità bovese.

Anche monsignor canonico Leone Stelitano, vicario episcopale della zona di Bova, ha inviato un messaggio di auguri, ricordando il ruolo di San Leo nel trasmettere ai fedeli valori di fede, carità e gioia.

 

Una serata di valori condivisi

 

La cerimonia si è conclusa con la tradizionale foto di gruppo e un sentito ringraziamento da parte della conduttrice, Valeria Longo, che ha elogiato il lavoro dell’Associazione Artemia e la partecipazione della comunità, augurandosi che il messaggio di San Leo ispiri tutti a vivere con responsabilità e impegno verso gli altri.