Reggio Calabria – Terzo settore, Romeo (CasaPound): Risposte non soddisfacenti. Pretendiamo chiarezza
Reggio Calabria, 17 giu – “Le organizzazioni del Terzo Settore reggino, che erogano servizi essenziali per il cittadino e creano occupazione per la città attraverso il coinvolgimento di figure professionali specializzate, versano in situazioni gravose e insostenibili. Alcune realtà hanno accumulato oltre dodici mensilità di stipendi arretrati e molte di queste potrebbero chiudere a breve. Invito l’assessore alle politiche sociali e il sindaco a trovare immediatamente una soluzione”. È questa la dura presa di posizione di Federico Romeo, esponente di CasaPound Calabria.
“Le sorti della Cooperativa Sociale “Libero Nocera” e di altre realtà socio-assistenziali impegnate nella cura delle persone disabili – spiega Romeo – sono a serio rischio. Nelle scorse ore si è riunito un tavolo tecnico tra Comune, Regione e parti sociali per decidere se continuare ad erogare il servizio oppure chiudere l’attività con il licenziamento di tutti gli operatori qualificati. A seguito di questa riunione non è stata data alcuna notizia in merito le decisioni prese; dunque, l’incertezza sulle sorti del terzo settore reggino è ancora tanta, pretendiamo chiarezza”.
“Nella città più tassata d’Italia – prosegue – non si riescono a trovare le risorse per sostenere un servizio fondamentale per le famiglie, in particolare quelle più disagiate. Molto grave è l’atteggiamento di un esponente della Giunta regionale il quale, alle manifestate preoccupazioni di una madre ha risposto dichiarando che le istituzioni non possono spendere soldi per dei bambini che non possono guarire. Queste affermazioni sono gravi e ci danno contezza della reale sensibilità della sinistra italiana nei confronti degli italiani più deboli. Ci preoccupa molto questo atteggiamento – incalza l’esponente di CasaPound – che evidenzia come valore della persona venga riconosciuto solo se può produrre e consumare, considera l’assistenza alle persone con disabilità come una spesa da evitare”.
“L’assistenza sanitaria – conclude – non è una spesa ma un diritto umano inalienabile; sono ben altri i tagli che Comune e Regione dovrebbero operare, a partire dagli ampi privilegi di cui godono. Urge trovare una soluzione politica al più presto, se così non sarà siamo pronti a combattere con le unghie e con i denti per rivendicare il diritto di queste persone”.
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CasaPound Lamezia