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Reggio Calabria, presentato il libro di Angelica Taverna “ L’arte del gioco in una vita (la mia)”

Un romanzo autobiografico che racconta una vicenda personale difficile, vissuta in prima persona e superata grazie alla  grande forza di volontà  dell’Autrice  e al sostegno della famiglia e degli amici.

Questo, in sostanza, il senso profondo di  “ L’arte del gioco in una vita (la mia)” della giovanissima  Angelica Taverna.

 L’opera  è stata presentata qualche giorno fa a Reggio Calabria congiuntamente dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla Casa Editrice Leonida.

 A parlare del testo; dopo i saluti e gli interventi introduttivi di Stefano Iorfida, Presidente di Anassilaos, e Domenico Polito, editore, Andrea Giordano, giovane poeta e prefatore del romanzo, il quale ha ricordato innanzi tutto    come la scrittura  sia una sorte di magia che  ti prende e ti regala la possibilità di creare mondi e universi paralleli, consentendoti di  vedere le piccole e grandi cose che si incastonano nella vita quotidiana.

  Angelica – ha affermato Giordano – si è immersa in questo mondo e ha voluto fare anche lei la sua parte poiché quando sei dentro questo universo non puoi più farne a meno, senti il bisogno di raccontare e raccontarti, di relazionarti con i tuoi personaggi e farli vivere. Angelica si è messa in gioco con semplicità ma allo stesso tempo con una forza e una grinta che ti fanno venire voglia, pagina dopo pagina, di partecipare a questo gioco, a questa Arte del gioco in una vita, la sua, la nostra, la vita di tutti perché abbiamo l’opportunità di vedere le cose in una prospettiva diversa e possiamo scoprire un po’ di noi andando avanti nella storia. Angelica si racconta e cerca di dare aiuto ai ragazzi che nel percorso della vita attraversano l’adolescenza, periodo di transizione dalla fanciullezza all’età adulta, momento di grande fragilità e di profondi cambiamenti. Un periodo  nel quale  le difficoltà da affrontare sono spesso innumerevoli specialmente se ti trovi di fronte ad un muro che ti sforzi di superare aspettando, magari, che qualcuno lo butti giù per te. Il muro  enorme di cui parla Angelica,  è costituito dagli attacchi di panico che ti creano una forte agitazione, un senso di incertezza tormentosa che ti spingerebbe alla fuga. Angelica invece – ha sostenuto Giordano – non scappa, raccoglie la sua forza e il suo coraggio, si circonda delle persone che le vogliono bene e prosegue il suo cammino. Tutto questo è dunque Angelica. Nel suo percorso troviamo scrittura, forza, grinta, coraggio, amicizia e amore. Ella ha scritto libro adatto ad ogni fascia di età.  Possiamo avvicinarci al testo in innumerevoli modi; possiamo studiarlo, consigliarlo a chi attraversa delle difficoltà o vive un periodo difficile  della propria esistenza o  farci da esso consigliare. Possiamo accostarci al testo anche solo per conoscere Angelica e giocare con lei a questa Arte del gioco in una vita.  “La vita è qualcosa di troppo importante per poterne parlare sul serio” ha scritto Oscar Wilde.  Angelica la prende di petto, l’affronta e ci gioca. Ha coraggio ed è proprio questo coraggio a farti venire voglia di leggere e giocare anche tu con questa vita.

Caterina Sorbara