Reggio Calabria e Genova, un sistema in tilt dove gli interessi giudiziari non convergono!
Il sistema giudiziario italiano non ha più nessuna linea di equilibrio e ogni Procura o Tribunale decide, specialmente nel settore cautelare, con determinazioni che hanno, spesso, posizioni totalmente divergenti. Non esiste, infatti, un metro adeguato dal quale il povero cittadino possa comprendere quale sia il potere giudiziario corretto e quale, invece, viene a contrastare con i principi costituzionali e, in particolare, sui diritti di libertà dell’uomo. Si deve solo sperare di trovare magistrati adeguati e senza alcuna diversa spinta ideologica! Le vicende di Reggio Calabria e Genova sono un esempio di come il diritto viene utilizzato secondo “posizioni” a volte personali e senza un criterio equilibrato di applicazione della norma. La prima città, da anni, è interessata da pesanti procedimenti penali a carico non del singolo amministratore, ma di un intero gruppo: dal Sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali! Con accuse pesanti che hanno portato anche i “morti a votare”, oltre che con richieste di consenso anche a soggetti appartenenti alla criminalità organizzata. Questo è quello che emerge dalle cronache giudiziarie ed anche da provvedimenti della magistratura. Però, nessuna ordinanza cautelare è stata assunta! Genova, invece, dinnanzi ad una possibile e presunta corruzione, è stato arrestato il Governatore della Regione, impedendogli, da una parte, di poter governare e, dall’altra, a costringerlo a dimettersi per riacquistare la libertà! Tutto ciò, con una posizione politica divisa: a Reggio Calabria, essendo il Sindaco del PD, silenzio assoluto sulla vicenda da parte della sinistra e isolamento del povero capogruppo Nino Minicuci, che sta predicando inutilmente: i presunti sordi non sentono o non vogliono sentire! A Genova, il PD, essendo Toti di centrodestra, a chiedere, ripetutamente ed a gran voce, le dimissioni e ad insistere mediaticamente sul procedimento penale. Quale avvocato ed esperto di diritto penso, ma non bisogna, sicuramente, avere una laurea, e sempre con grande serenità, che le accuse più pesanti siano quelle di Reggio Calabria perché si segnalano condotte ripetute e con possibili rapporti tra politica e ‘ndrangheta. Ebbene, a Reggio Calabria il Sindaco e tutti gli altri interessati stanno governando normalmente e senza alcun intervento da parte della magistratura. A Genova, invece, il Governatore della Regione, eletto democraticamente dal Popolo è stato costretto alle dimissioni per poter ottenere la libertà! È giustizia questa? Non pare proprio. Mi domando, però, dove siano gli organi di controllo e dove siano i Procuratori Generali che dovrebbero garantire uniformità nell’applicazione della legge. Non si sa! Siamo in Italia e ognuno può dire e fare quello che vuole, tanto non esiste nessuno che ha interesse a difendere i principi costituzionali di libertà ed equo processo. Vada avanti Nordio con forza, celerità e determinazione fino a quando non scoppia qualche scandalo, forse pilotato, che lo obbligherà a dimettersi. La storia la dice lunga e insegna tanto!
Giacomo Francesco Saccomanno, avvocato, già Sindaco di Rosarno e Commissario Regionale della Lega.