Reggio Calabria Ass. le Muse: Concluso il primo appuntamento con palazzo Pizzarello

Ancora un appuntamento con la versione Estate 2023 della stagione culturale del Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse” di Reggio Calabria. che, dopo i due premi nazionali ad Adriana Pannitteri ed Anna Barbaro, vede l’associazione  presente sul territorio, creando una fusione tra elementi urbanistici ed architettonici ed il patrimonio artistico contemporaneo di pittori e scultori della regione.

Abbiamo pensato, ricorda Giuseppe Livoti di creare delle tappe, appunto dei percorsi che possano avvicinare la gente a dei momenti fruitivi inediti e con diverse sfaccettature. Da una parte la curiosità per visitare uno dei più bei cortili del centro storico e precisamente a Piazza Italia, dall’altra continuare ad evidenziare l’operato di artisti calabresi che appunto seguono un loro percorso ideativo e creativo. Nasce così una fusione che cammina in parallelo e crediamo possa essere turisticamente attrattiva e suscitare la curiosità del pubblico. L’apertura dello storico portone e della sua corte interna, così ha accolto i visitatori. Presenti gli artisti che hanno raccontato la loro esperienza ma, anche, la libera fruizione di un piccolo percorso che mostra l’andamento di gusto tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. La dottoressa Elisa Mottola a nome dei proprietari dell’edificio, ha ribadito come questo momento accoglie un’associazione come “Le Muse” che offre alla città delle idee libere, indipendenti e soprattutto nuove e non potevamo non accettare tale proposta che fa anche piacere alla proprietaria la signora Olga Pizzarello che negli anni e nel tempo con cura, gusto e dedizione ha mantenute intatte le caratteristiche dello storico palazzo.  Il Palazzo venne appunto acquistato dall’avvocato Pizzarello padre della signora Olga nel 1939 ed è un luogo che nel tempo ha subito pochi cambiamenti sia all’interno che all’esterno. La collettiva d’arte con gli Artisti delle Muse ha visto la presenza di Cosimo Allera, Anna Maria Arico’, Cristina Benedetto, Pino Gattuso, Antonella Laganà, Manuela Lugarà, Santina Milardi, Maria Grazia Musolino, Antonella Minasi, Antonio Nicolo’, Grazia Papalia, Marisa Scicchitano, Gaetano Villegiante.

Palazzo Melissari oggi Pizzarello ricorda il presidente Muse Livoti, fa parte di un itinerario sulle dimore storiche che ci ha visto da anni presenti anche con la consegna di pannellistica con finalità turistiche già realizzata come “service” presso Palazzo D’Agostino di Serrata e Palazzo Malgeri di Bova Marina mentre per Palazzo Pizzarello già Melissari verrà consegnata nei prossimi mesi con una solenne cerimonia.  All’indomani del terribile terremoto del 1908 Palazzo Melissari crollò per una sopraelevazione effettuata dopo il 1870. La sua ricostruzione in un isolato vicino ebbe ben due progetti: uno del 1911 ed uno del 1912. L’ing. Fabrizio dovette unificare con un grande portone il prospetto su piazza Italia, raccordando  due edifici e dunque due proprietà, seguendo le indicazioni dettate dalla Commissione Comunale per il decoro attinenti palazzi importanti che prospettavano su strade degne di rilievo. Un edificio ha detto Livoti che mantiene intatto il suo fascino sia all’interno che all’esterno. Stanze ambenti ricchi sia per decori che per arredi così costituiscono un patrimonio che la famiglia Pizzarello ha saputo mantenere e custodire nel tempo anche con gli attuali eredi. Tra gli interventi quello dello scultore Cosimo Allera che ha ribadito come con le Muse si possa attuare un doppio processo di conoscenza del passato ma, anche dei linguaggi degli artisti calabresi che portano i loro stilemi in mostre e collettive a livello nazionale ed occasioni come queste servono per fare un punto sullo stato della loro attività. Dello stesso parere lo scultore Giuseppe Gattuso presente, a testimonianza che occorre continuare a parlare di arte ma anche le amministrazioni dovrebbero, anche se a volte si è lasciati soli, nel mio caso dice, la colonna monumentale che creai anni fa per ricordare l’origine dell’antica Reghion, ancora attende di essere collocata nonostante, a suo tempo,  il lavoro fu commissionato e pagato dall’amministrazione comunale di Rc.