Reggio, Ass. Anassilaos: Mostra sul rapporto tra Reggio e il Mare

Non è stato possibile in questo periodo realizzare in spazi adeguati, una mostra dedicata al rapporto tra Reggio Calabria e il mare, per questo l’Associazione Culturale Anassilaos, presieduta da Stefano Iorfida, con il patrocinio gratuito del Comune di Reggio Calabria, Assessorato alla Valorizzazione dei Beni Culturali, e la partecipazione della Biblioteca “Pietro De Nava”, ha pensato di promuovere un video-documentario con immagini tratte dalle collezioni di Giuseppe Diaco e Agazio Trombetta, con il contributo di Marco Costantino e Pino Papasergio, che ripropone la Reggio e le estati reggine di tanti anni fa, un ideale “come eravamo”.
Il video-documentario sarà disponibile a partire da oggi sul sito facebook di Anassilaos e su youtube.
Il video, realizzato da Giacomo Marcianò e presentato presso la sede del Sodalizio, si articola in tre distinti momenti. Un preambolo, “Reggio e il mare”, ricostruisce in breve il rapporto, nel bene e nel male, della antichissima città con l’elemento azzurro, fattore di crescita e sviluppo, di contatti con uomini e civiltà portatori di culture diverse ma anche di molti mali. Infatti nel corso della storia molte opportunità e molte sventure insieme vennero a Reggio dal mare. Dal mare giunsero i coloni greci. Dal mare giunse l’Apostolo Paolo in viaggio verso Roma. Dal mare, nel 1658, giunsero le reliquie di San Giorgio recate dalle galee pontificie. Nel mare dello Stretto San Francesco compì il miracoloso attraversamento (1464). Dal mare giunsero visitatori illustri (fra tutti l’imperatore Carlo V e, in tempi più recenti, i sovrani Ferdinando II di Borbone). Dal mare, il 31 luglio 1900, giunse anche Vittorio Emanuele III, salutato per la prima volta re d’Italia. Nel mare antistante Reggio si raccolse la grande flotta cristiana che sconfisse i Turchi a Lepanto il 7 ottobre 1571. Ma dal mare giunsero anche conquistatori e predoni: gli Arabi, nel IX-X secolo, che per qualche anno tennero la città e, mezzo millennio più tardi, i Turchi che la devastarono più volte. Il 3 settembre 1943 arrivarono poi le truppe di occupazione anglo-americane, ultimi conquistatori. Dal mare giunse infine, il 28 dicembre 1908, a seguito del sisma, uno dei tanti che schiantarono la città, distruggendo le vestigia di un passato antichissimo, il catastrofico maremoto che aggiunse lutti a lutti, devastazioni a devastazioni. Il secondo momento, “Reggio al mare”/io mi ricordo, più brioso e gioioso ma anche più struggente e malinconico, è dedicato al Lido e al Lungomare fino agli anni Settanta – e cioè prima della trasformazione realizzata da Italo Falcomatà – luoghi nei quali i Reggini erano e sono soliti trascorrere in estate gran parte della loro vita sociale. Un Lido Comunale con le cabine di legno dipinte a strisce secondo il modello che Genovese Zerbi mutuò direttamente dal Lido di Venezia e nel quale agli inizi degli anni 60’ Fred Buongusto cantava “Una rotonda sul mare, il nostro disco che suona vedo gli amici ballare, ma tu non sei qui con me”, celebrando quella rotonda – che non c’è più – sulla quale, complice la luna, nascevano e morivano flirt adolescenziali durati, direbbe il poeta François de Malherbe, lo spazio d’un in un clima di sobrietà ed eleganza che era stile sia tra i più abbienti che tra la gente comune mentre oggi volgarità e sciatteria la fanno da padroni.
Nel terzo momento, infine, il giovanissimo Simone Diaco riprende dall’alto il Lungomare e ne evidenzia le bellezze, innalzando una sorta di canto in lode della Città. “Un’altezza”, sottolinea il Presidente di Anassilaos, non soltanto fisica. Sorvolando sulle pur difficili contingenze in cui versa la nostra Città quello di Simone vuole infatti essere un atto di fiducia da parte di un giovanissimo verso il futuro di Reggio Calabria e una risposta ai tanti “profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio…e non sono capaci di vedere altro al presente che rovine e guai”.
Caterina Sorbara