Recovery Fund: ripartire da crescita e PMI

Il Consiglio Europeoha trovato l’accordo sul Recovery Fund,uno strumentopiù volte richiesto dall’Italiacon l’obiettivo di arginare l’impatto devastante del coronavirusche assegna al nostro Paese 209 miliardi di euro: 81,4 miliardi in sussidi e 127,4 in prestiti.Ma ora inizia la partita più importante per il Governo Conte e per il nostro futuro: ossia la costruzione di unPiano Nazionale di Riformaserio e credibile,al quale i fondi sono stati condizionati, che dovrà essere presentato entro il 15 Ottobre e chesarà valutato dalla Commissione Europea.Secondo ilThink Tank Imprese del Sudè necessario mettersi al lavoro per pianificare le reali necessità del Paese e le aspettative di Bruxelles al fine di concretizzare e ottimizzare le risorsesbloccate dall’Europa, che comunque arriveranno soltanto a partire dal mese di Aprile del2021.“Nell’esprimereuna prima nota di preoccupazione per le tempistiche–afferma il fondatore di Imprese del Sud, Sergio Passariello –dato che il nostro sistema imprenditoriale necessita di risposte e risorse immediate, e chemolte imprese rischiano di saltare prima dell’arrivo dei fondi, riteniamo necessario affrontare da subitoe con determinazione il progetto per il rilancio del Paese a partire dal tessuto economico produttivo formato nella quasi totalitàda Piccole e Medie Imprese che possono trainare ancora una volta l’Italia verso la ripresa”.Questi i punti cheImprese del Sudha già affrontato a più riprese, e che secondo il Think Tankdovranno essere protagonisti del rilancio attraverso le risorse del Recovery Fund:-piano industrialeper il rilancio delle PMIcon incentivi agli investimenti e all’ammodernamento dei sistemiproduttivi-sgravi fiscaliper chi produce e crea opportunità di manodopera-innovazionee digitalizzazione delle imprese e del Sistema Paese-riattivazione di tutti i cantierifermieavvio delle operepubblichegià attualmente programmate e finanziate che aspettano di essere cantierizzate-Green Deal, ossia un piano ambientale ed energeticoper lo sviluppo di un’economiacircolare,verde, pulita e sostenibile-valorizzazione del Made in Italye ottimizzazione del lavoro delle agenzie dedicate all’internazionalizzazione, con abbattimento dinuove spese improduttive-nuove forme di sostegno al mondodelle libere professioni-incentivie accelerazione alla nascita di nuove imprese-investimenti in Ricerca e Sviluppo, e nella formazionecalata sulle professioni del futuro e le competenze tecniche e ingegneristiche richieste dal nostro Sistema Paese-valorizzazione delle risorse professionali e rientro dei cervelli in fugaImprese del Sud auspica che la politica italiana, dopo aver vissuto tanti anni al presente, legata alla propaganda, torni a pensarealfuturo e alla sicurezza delle prossime generazioni. “Dopo i primi interventi in fase di emergenza, i nuovifondi che arriveranno dall’Europa–conclude Sergio Passariello -dovranno essere utilizzati esclusivamente per ammodernare il paesee non certamente percontinuare aparcellizzare l’uso in sussidi,bonus e crediti d’imposta. Il governo deve assolutamente metteregran parte di queste risorsea disposizione delle piccole e medie impreseperinnescare un nuovo moto virtuoso dell’economia, che troverà compimento nella ripresa dell’occupazione e dei consumi, oltre che nella forzadellabellezza, della creatività e dell’ingegno che appartengono all’Italia, e che la rendono unica al mondo”