Recensione Eva il nuovo lavoro discografico della cantautrice Anna Luana Tallarita

Di Christian Carbone

Eva è il nuovo disco della cantante e performer Annaluana Tallarita, la sirena italo-portoghese qui accompagnata da musicisti di grande spessore quali Andrea Rea al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabbasso e Lucrezio De Seta alla batteria. Eva, che già dal nome lascia trasparire la sua primogenia, si propone di essere un avamposto del dialogo tra la musica Jazz e la musica Pop, colorita di Samba e Bossa Nova, esperimento riuscito benissimo, un lavoro molto variegato in cui si miscelano atmosfere intime e sognanti e ritmi più incisivi.
Il disco si apre con “Volare”, è un dolce e malinconico inno alla libertà, cantato quasi piangendo dalla poliedrica artista, accompagnata da un lirismo pianistico quasi etereo, che crea un’atmosfera mistica, a tratti ipnotica, a coronamento di quel viaggio introspettivo che vuole rappresentare il pezzo. Dopo un tuffo negli abissi dell’anima, l’album riemerge con “A vida de uma Rosa” brano intenso a tinte carioca in cui la parte strumentale si incastra perfettamente con la voce della Tallarita, dando vita ad un viaggio musicale, da “sfogliare” come un album di fotografie. E procede il passo in queste atmosfere con una samba fresca e ritmata dal titolo “Lulu Samba”, dove l’inconfondibile batteria di De Seta, che sembra a tratti voler parlare, ed il contrabbasso feroce di Rosciglione, supportano una parte armonica intensa ed a tratti nostalgica. “Odiandoamando”, invece è un jazz funkeggiante, in cui tutti i suoni sembrano al posto giusto, e che riesce ad essere tanto coinvolgente quanto lineare, il cui testo gioca sulla immortale dicotomia tra odio ed amore. Poi è la volta di “Lisbon” un bolero introspettivo, il cui testo è un inno all’amore tradito, e che vuole essere un tributo alle sonorità del Fado. “ I pesci cantano” è un altro jazz dai tratti lineari ed ordinati, con un riff di piano ed una parte vocale molto acuta che lo rendono unico nella sua semplicità, il testo è un j’accuse velato alla tendenza dell’uomo dei nostri tempi, di nascondersi dietro una maschera virtuale e perdere le emozioni della vita vera. Il disco procede con la malinconica “Eu Queria”, brano in portoghese che racconta in modo delicato e struggente la fine di un amore, la musica di questo brano è del contrabbassista Dario Rosciglione, il testo in portoghese scritto dalla Tallarita è la traduzione di un testo italiano della scrittrice Paola Musa L’ottavo brano è “Sicily”, pezzo di Chick Corea e testo di Pino Daniele, tributo che Anna Luana rende ad entrambi i maestri ricordandone le sonorità eleganti e delicate nelle strofe, e ritmiche tipiche di Corea nel ritornello. Segue una reinterpretazione di “Se mi vuoi” pezzo dalle sonorità beat in cui Bruno Martino, in maniera irriverente, racconta una storia d’amore in cui è la donna a dover corteggiare l’uomo. Chiude il Disco “Inutil Paisagem”, struggente ballata di Joao Carlos Jobim, interpretata alla perfezione dalla Tallarita, che si muove con delicatezza sul tappeto sonoro messo in piedi dal trio.