Quella corsetta che salva la vita: lockdown contro sport, parola di scienza. Al.Tallarita

E nonostante le misure del lockdown, le ricerche americane e lo pubblica una rivista internazionale scientifica di alto peso, fanno presente come è molto più difficile contrarre il covid, o pagarne alte conseguenze, se si fa attività fisica stabile. Mi sono presa la briga ovviamente di leggere l’articolo “Physical inactivity is associated with a higher risk for severe COVID-19 outcomes: a study in 48 440 adult patients” di Robert Sallis e vv. che qui vi cito, nel quale si dice che, fare esercizio fisico, oltre al rafforzamento muscolare, rafforzare i polmoni e migliorare la mente, è importante nel mitigare la gravità della pandemia.Oltre gli effetti benefici, su molteplici malattie croniche.Il lavoro ha preso a campione 48.440 pazienti adulti, a cui era stato diagnosticato il covid, dal primo gennaio 2020 al 21 ottobre 2020, che abbiano avuto l’opportunità di fare esercizio motori, dal marzo 2018 al marzo 2020. Durante la pandemia, a tutte le popolazioni del mondo, è stato consigliato di restare a casa, evitando il contatto con gli altri. Le misure di blocco hanno limitato i viaggi ma anche le palestre, i parchi e la frequentazione di altri luoghi, in cui le persone possono fare attività fisica e sportiva. Ma beneficiare di questa, in particolare nella presenza di condizioni di cronicità di problemi di salute, è importante. Perché l’inattività fisica, è associata a un più alto indice di massa corporea e per cui anche ha più rischio di diabete. I casi più gravi di covid di recente, sono stati quelli nei quali erano presenti condizioni di cronicità di altre patologie, uniti a comportamenti a rischio, che lo hanno facilitato. All’interno di uno studio effettuato nel Regno Unito, si è rilevato che gli adulti con malattie croniche, fossero meno soggetti ai pericoli del covid-19, se facenti attività fisica regolare. Pertanto promuoverla, è utile per chi soffre di questo tipo di patologie. Lo studio è stato svolto, con l’obiettivo di confrontare i tassi di ospedalizzazione nelle terapia intensiva, nelle unità di cura, guardando anche alla mortalità. Di pazienti che erano completamente inattivi, a confronto a quelli che invece potevano fare qualche attività fisica. E infine coloro che, la praticavano costantemente. Quello che è stato riscontrato, è una variabilità multipla, controllata per dati demografici e fattori di rischio noti. Atti a valutare se l’inattività, fosse associata al Covid-19 e alla sua infezione. È così risultato che: chi era costantemente inattivo aveva un rischio maggiore di ospedalizzazione, (2.26; 95% CI da 1,81 a 2,83). Terapia intensiva, (1,73; 95% CI 1,18-2,55). Decesso, (2,49; 95% CI Da 1,33 a 4,67).È risaputo che il sistema immunitario migliori con la normale attività fisica, infatti chi la fa in modo costante, ha meno infezioni virali e meno intensità dei sintomi relativi questa patologia nuova. Inoltre vi è una riduzione del rischio di malattie sistemiche infiammatorie, che sono per esempio una delle principali cause, dell’ infezione dei polmoni; che poi come ben sappiamo, è uno degli organi che più subisce danni da Covid-19.Ecco perché questa, svolge un ruolo fondamentale nel mitigare le gravi conseguenze pandemiche. Per i suoi benefici su molteplici malattie croniche. Ma nonostante ciò durante la pandemia, a tutto il mondo è stato consigliato di rimanere a casa, evitando il contatto sociale. A causa di queste misure l’attività fisica sportiva, ha subito una riduzione significativa; ovviamente non è stata una misura intenzionale, pendata contro l’attività fisica, ma questa ne è stata la conseguenza.Ovviamente il metodo utilizzato in questa ricerca è uno studio di tipo retrospettivo. Dove l’attività fisica, è stata monitorata nel periodo dei due anni, precedenti al blocco pandemico del marzo 2020. Chi non ha nessuna attività fisica, ha comportato una maggiore probabilità di ospedalizzazione, di 2,26 volte (95% CI 1,18-2,83). Percentuali che scendono in caso di attività fisica costante o saltuaria.Le conclusioni sono palesi. Chi fa attività fisica ha una protezione anche per questa nuova pandemia. Evita il sovrappeso e potenzia tutto l’organismo, che si ritrova così a poter affrontare differentemente, l’attacco del virus.E riduce il rischio di gravi esiti, in caso di infezione.Ecco perché l’articolo, raccomanda all’attività fisica, ma che sia anche promossa dall’agenzia di sanità e da introdurre nelle cure mediche di routine.

Per tale studio sono stati coinvolti:

Dipartimento di Famiglia e Medicina dello sport, Kaiser Centro Medico Permanente, Fontana, California, USA; Ricerca e valutazione,Southern California Permanente Medical Group, Pasadena, California, USA; Università della California San Diego, La Jolla, California, USA; Dipartimento di Economia,Pomona College, Claremont,California, USA; Dipartimento di Famiglia e Medicina dello Sport, Kaiser Permanente Medical Centro, Fontana, CA 92335

Link :

https://bjsm.bmj.com/content/54/24/

https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-

ncov/need-extra-precautions/people-with-medical-conditions.html https://www.cdc.gov/chronicdisease/about/index.htm

http: //dx.doi.org/10.1136/bjsports-2021-104080

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