Quando i lavori sulla 106 fascia Jonica Reggina?
Che fine hanno fatto gli impegni assunti per il completamento della variante al centro abitato di Palizzi della nuova Strada statale 106? Quando partirà il cantiere per la definizione della corsia nord di quella che rappresenta una valvola di sfogo importante per il traffico veicolare da e verso la Locride? Quando l’Area grecanica uscirà dal suo isolamento? Quando si penserà di dare vita ad un progetto infrastrutturale che metta in stratta interconnessione, tagliando i tempi di percorrenza, il basso ionio reggino con i paesi locridei?
I nostri interrogativi sono numerosi e le risposte che, in questi anni, abbiamo ricevuto sono sempre poche e laconiche.
In queste ultime ore si è tornato a parlare di opere pubbliche in Calabria, di infrastrutturazione di un territorio che ha visto soffocata la sua voglia di crescita e le sue richieste di mobilità.
A marzo dovrebbe ripartire il cantiere per il completamento del terzo megalotto della Strada statale 106. La notizia ci conforta ma vorremmo che la Statale ionica riuscisse a valicare Roseto Capo Spulico per collegare, efficacemente ed in sicurezza, la Calabria con il resto dell’Italia.
E’ di queste ore, ancora, la notizia che sono pronti 130 milioni di euro per finalizzare i tratti della Strada statale fra Caulonia e Monasterace per l’attraversamento del torrente Gerace.
Di tutto si parla, ma su Palizzi e l’Area grecanica è calato un cono d’ombra intollerabile. Una cortina che rende impossibile programmare il futuro di questa fetta della provincia reggina con grandi potenzialità turistiche ed attrattive e scarsissime capacità di collegamento con Reggio Calabria da una parte e Locri dall’altra.
Non si deve dimenticare, infatti, che ad una Statale 106 operativa a mezzo servizio si va ad aggiungere una tratta ferroviaria ancora ferma al disegno degli ingegneri borbonici. Un percorso ferroviario che, mentre il Ministro De Micheli annuncia interventi per l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria per tre miliardi di euro ed una dote di oltre 39 miliardi messa a disposizione da Fs per interventi strutturali nel Mezzogiorno, sembra sparito dall’agenda politica del Governo.
Questa fetta di territorio è rimasta stretta in una morsa soffocante dalla quale solo il lavoro, quello sano, quello rispettoso delle regole, può essere in grado di farla uscire. Una morsa dalla quale la politica, troppo spesso assai disattenta, non è riuscita a tirarla fuori.
Cosa fare quindi? Presto detto: riaprire subito il confronto con il Sindacato, avviare un tavolo con i ministeri competenti per far ripartire con prontezza il cantiere di completamento della variante al centro abitato di Palizzi e promuovere lo stanziamento di nuove provvidenze per progettare il completamento di un asse viario determinante per la rinascita economica e sociale del basso ionico reggino, della Locride e della provincia di Reggio Calabria tutta.
Segreteria regionale
FenealUil Calabria