Prezzo del latte, Statti e Zurlo: “Occorre puntare sulla valorizzazione del prodotto Pecorino Dop”
I presidenti di Confagricoltura Calabria e Crotone esprimono solidarietà agli allevatori e individuano la soluzione per affrontare il problema: “Garantire giusto profitto a tutti gli attori della filiera”
CROTONE, 25 febbraio 2019 – “Occorre puntare con decisione alla valorizzazione del prodotto Dop Pecorino calabrese facendo una adeguata campagna di marketing per far conoscere questa straordinaria produzione”. È la soluzione individuata da Alberto Statti e Diego Zurlo, rispettivamente presidente di Confagricoltura Calabria e dell’associazione di Crotone per affrontare il problema del basso prezzo del latte che ha causato fibrillazioni tra gli allevatori. “Esprimiamo solidarietà a tutto il mondo allevatoriale calabrese – dicono a questo proposito – e, nello specifico, del crotonese per la pesante situazione che stanno vivendo legata ad un prezzo della materia prima, il latte, che non garantisce la copertura di tutti i costi della produzione”.
“Il problema del prezzo del latte ovino sollevato in questi giorni – sottolineano – è ben conosciuto da Confagricoltura: sono tanti i nostri soci allevatori e produttori di latte”. “Dell’importanza della zootecnia ovina per il nostro territorio – aggiungono – e dei suoi importanti numeri si è ampiamente detto in questi giorni per cui non ripeteremo ciò che è già noto all’opinione pubblica. Occorre invece focalizzare l’attenzione sulla filiera ovina costituita da una importante realtà con un marchio forte come la dop Pecorino crotonese e dove sono tanti i caseifici che producono ottima qualità. Inoltre accanto agli allevatori allo stesso tempo trasformatori del loro latte in ottimo formaggio ci sono i tanti produttori di solo latte che vanno maggiormente tutelati”.
Da qui la proposta per tutelare l’intera filiera. “Come è nostra abitudine – affermano Statti e Zurlo – proponiamo concrete soluzioni al problema e pensiamo che attraverso il dialogo ed il confronto tra tutti i soggetti della filiera e l’analisi delle relative problematiche, utilizzando trasparenza e tracciabilità della materia prima e diversificando il prodotto, si possano trovare le soluzioni più idonee per garantire un giusto profitto a tutti gli attori della filiera”. “Se c’è un dialogo costruttivo – concludono – siamo pienamente convinti che i giusti interventi possano essere individuati e messi in atto e per fare questo sarà utile affrontare l’argomento nella sede istituzionale quale è la Regione. Riteniamo invece poco utili le corse in avanti effettuate in sporadiche occasioni organizzate da singoli e prive di ricadute reali per la risoluzione di problemi urgenti che interessano tutti gli attori della filiera produttiva con ricadute per l’intera economia locale”.