Prezzo dei prodotti agricoli, D’Acri: “Chiederò incontro con il governo”
Il consigliere regionale con delega all’Agricoltura annuncia la richiesta di un vertice con l’esecutivo per affrontare il tema dell’introduzioni di regole per salvaguardare le produzioni calabresi: “Premiare la qualità attraverso una maggiore tracciabilità dell’intero ciclo produttivo”
CATANZARO, 15 feb. 19 – “Siamo seriamente preoccupati per le tensioni che si stanno registrando anche in Calabria tra produttori e allevatori delle principali filiere agricole per un sistema di mercato che spinge sempre più al ribasso il prezzo delle materie prime per ottenere il massimo profitto senza tenere conto della qualità e che così facendo sta mettendo in ginocchio migliaia di aziende calabresi”. Lo afferma Mauro D’Acri, consigliere regionale con delega all’Agricoltura. “Prodotti d’eccellenza come il pecorino crotonese, le clementine o l’olio extravergine – sottolinea – non possono subire l’aggressione di una concorrenza senza regole che si basa solo sul ribasso dei prezzi. Un sistema che mortifica innanzitutto quanti quotidianamente lavorano per mantenere in piedi le proprie aziende”. A titolo d’esempio, dietro la produzione del pecorino calabrese, esiste un patrimonio complessivo fatto di 6.960 allevamenti tra ovini e caprini per un totale di 230.000 capi. Nella sola area crotonese risultano registrati 919 allevamenti composti da circa 62mila ovini. Qui la produzione annua di latte è pari a circa 6 milioni di litri. “Un patrimonio da preservare – sostiene il consigliere regionale – assolutamente, come quello delle altre produzioni”. Secondo D’Acri, “la strada maestra resta quella di premiare le filiere di qualità attraverso la certificazione delle produzioni e una maggiore trasparenza nel sistema di tracciabilità dell’intero ciclo produttivo. A partire proprio dalla fase in cui si stabilisce il prezzo delle materie prime ”. “Il nostro latte, come l’olio, gli agrumi e il vino – spiega – meritano la massima attenzione perché frutto di produzioni che hanno sempre avuto come punto di forza la qualità e la cura tradizionale della coltivazione o della lavorazione. Per questo è importante marchiarne la differenza con altre che provengono, magari, dalla lavorazione di materie prime di dubbia provenienza e che dunque meriterebbero una diversa valutazione in termini di quantificazione del prezzo”. Da qui l’annuncio del consigliere regionale D’Acri. “Sto per chiedere un incontro urgente con il governo – annuncia – per fare il punto sulle politiche che l’esecutivo nazionale intende adottare per salvaguardare le nostre produzioni a partire dall’introduzioni di regole certe che non mortifichino i prezzi delle materie prime. Mi auguro che il governo abbia la sensibilità di percepire il dramma che stanno vivendo i nostri produttori così come i nostri allevatori e che non trascuri un problema che potrebbe divenire anche di ordine pubblico”.