Presentazione a Locri di “Abbasso la Ndra”
Un grido potente ed unanime si leva dalla Locride, ed in maniera tonante invoca “abbasso la ndrangheta”. Una “supplica” che scuote le coscienze; che invita alla riflessione e che include, nel proprio dirompente messaggio, tutti coloro i quali non ci stanno (e che in più rappresentano, fortunatamente, la netta maggioranza). Una piccola grande rivoluzione che “investe” la Locride e che parte proprio da Locri: da un gruppo di studenti dei Licei “G. Mazzini”. Gli stessi, sotto la guida attenta del visionario artista Bruno Panuzzo, realizzano un progetto “manifesto” divenuto ormai un simbolo concreto della lotta alla ndrangheta. Attraverso la pubblicazione di un romanzo breve e la successiva trasposizione dello stesso in un cortometraggio, i ragazzi del “Mazzini” affrontano a modo loro l’atavico problema della criminalità organizzata in Calabria. L’elaborato si muove in maniera “nuova” ed a tratti inedita. Lo stesso si dipana attorno ad una storia coinvolgente, che s’incarica di smontare in primis il pregiudizio riservato alla Calabria ed alla società civile che la abita. L’opera condanna, senza mezzi termini, la ndrangheta in ogni suo aspetto. Partono da lontano gli studenti del “Mazzini” e lo fanno attraverso la presentazione del progetto al XXV° Salone internazionale del Libro di Torino. Un palcoscenico importante, ambito, esclusivo sul quale viene fatto concretizzare il primissimo “atto” di questa storia avvincente ed innovativa dal sapore di riscatto. Dopo il grande successo di Torino l’opera torna, quindi, dal luogo in cui era partita: la Locride. La presentazione del progetto a Locri avviene, con risultati ancora pregevoli ed eclatanti, all’interno dell’auditorium del “Mazzini”. Un luogo simbolico e denso di cultura “culla ideale” ove il progetto medesimo ha proferito il primo vagito. Niente sale cinematografiche, niente effetti speciali, ma “luoghi comuni”, location di vita quotidiana per presentare un progetto rivolto a tutti. La ndrangheta, nel tempo, è riuscita a penetrare quasi in ogni tessuto sociale. L’opera degli studenti del “Mazzini” si pone di operare sul medesimo campo: giungendo così alle persone in maniera spontanea, naturale e diretta. Il progetto nasce dalla scuola e viene altresì diffuso sempre grazie ad essa! Proprio l’istruzione, la conoscenza, la capacità di valutazione rappresentano gli “antidoti naturali” al carcinoma ndrangheta. Questo concetto i ragazzi lo hanno compreso benissimo! Ed ecco che attraverso un’idea innovativa si giunge ad un’ulteriore idea rivoluzionaria: il Paper Wall! Fuori dalle mura del “Mazzini” è stata posta una gigantografia in carta ove sotto lo slogan “Abbasso la ndra – avresti il coraggio di completare questa scritta?” è possibile sottoscrivere tale concetto, apponendo simbolicamente la propria firma, per “spingere” quella frase a divenire concreta realtà. Una sorta di documento collettivo, una sottoscrizione popolare, da inviare a chi di competenza, per ribadire il proprio dissenso ed il fermo “no” ad un sistema che non deve e non può appartenere alla Calabria sana. Il taglio con cui il progetto filmico “Abbasso la ndra” è concepito appare scorrevole, divertente ed intelligente. Un’opera semplice, ma che spinge alla riflessione. I “cattivi” vengono facilmente individuati dallo spettatore e lo stile narrativo tende a sminuirli, quasi a ridicolizzarli. Gli stessi vengono dipinti come gli esseri “nocivi” che sono: individui senza scrupoli che si oppongono al corretto sviluppo del sistema di vita civile. I delinquenti, grossolani ed anacronistici, sono ben lontani dai canoni di “quasi eroi” e di “individui da emulare” che altre pellicole, inerenti la medesima tematica, hanno inconsapevolmente “costruito”. L’arguzia degli studenti e di chi ha creato il progetto, ha quindi permesso di “guardare in faccia” certi personaggi e di allontanarli da una ipotetica “adulazione” ad opera ed a danno di alcuni giovani. Dopo la “vittoriosa” presentazione di Locri il libro box “Abbasso la ndra” verrà donato alle Istituzioni ed alle forze dell’ordine, nonché a tutti quegli Enti che si battono da sempre, con coraggio, contro la criminalità organizzata. Una sorta di omaggio della giovane generazione a chi ha combattuto con determinazione codesto deleterio fenomeno. La voce dell’attore Nicola Procopio ha conferito il taglio professionale giusto alla narrazione. Oltre a Bruno Panuzzo, ideatore del progetto, delle musiche ed esecutore delle stesse, al Preside del Mazzini Professor Francesco Sacco, alla Vice Preside Professoressa Girolama Polifroni ed a tutti i docenti coinvolti nel progetto medesimo, va dato grande merito a chi ha duramente lavorato per rendere tangibile l’opera: Francesca Futia, Carlo Curciarello, Francesca Cimino, Bruna Rodinò, Ivana Ivanova, Federica Guttà, Elisa Zucco, Umberto Galea, Francesco Sculli, Lorenzo Violi, Giovanni Talia, Francesco Iaconis, Massimo Talia, Bruno Musolino e Vincenzo Franco. Un plauso speciale giunga al collaudato binomio “Licei “G. Mazzini” di Locri – Bruno Panuzzo” che lavorando in simbiosi hanno dimostrato, in questi lunghi anni, di essere dei giganti di determinazione e coraggio. Congratulazioni!