Presentato il rapporto sui minori dal CRC, la Calabria continua ad essere indietro sulla tutela dei diritti
È
stato pubblicato il dodicesimo rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convezione sui
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia a cura del Gruppo CRC, di cui il Centro Comunitario
Agape è parte. Complice il periodo storico, il Rapporto offre uno spaccato delle conseguenze che la
pandemia e la guerra in Ucraina hanno e avranno sui giovani di oggi e di domani, rappresentando al
contempo un’occasione per rilanciare il dibattito sulle fragilità del mondo dell’infanzia e
dell’adolescenza.
Grazie anche al contributo del Terzo Settore, il dibattito politico è sempre più strutturato intorno ai
temi dell’accoglienza, dei servizi educativi per la prima infanzia, della scuola, della salute mentale e
del benessere dei giovani.
Tuttavia, le problematicità affrontate e la loro portata sono testimonianza del fatto che le misure
sinora adottate non si sono rivelate efficaci: la popolazione italiana soffre un grave declino
demografico, più dell’80% della popolazione è esposto ad un significativo inquinamento
atmosferico, la povertà minorile rimane un problema diffuso e la violenza e i maltrattamenti
fenomeni sommersi.
In particolare, il territorio calabrese registra un forte tasso negativo di crescita, molto inferiore alla
media nazionale ma, al contempo, si distingue positivamente per un aumento della partecipazione
giovanile. Alla luce di questi dati, la Calabria attende dalla nuova Giunta regionale un piano organico
di interventi sull’infanzia e l’adolescenza in virtù degli impegni elettorali assunti dai canditati a
governatore della regione.
L’analisi non si limita ad evidenziare le carenze di cui soffre il tessuto sociale italiano, le difficoltà nel
reperire validi ed aggiornati dati, l’insufficienza delle politiche introdotte ma si spende anche in
raccomandazioni rivolte alle istituzioni competenti per orientare al meglio il cambiamento e ideare
linee di intervento efficaci a superare le criticità .
Il momento storico è propizio per contrastare le fragilità dell’impianto di promozione e protezione
dei diritti dei più giovani e offre l’occasione di implementare una governance più efficiente e idonea
a rispondere alle complessità e ai disagi del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.