Presentato il progetto Impronte a Sud – Welfare Lab. Il Consorzio Macramè e i suoi partner raccontano
Avviare un’esperienza di comunità intorno all’immobile confiscato di Via Possidonea 53, ridare valore ad un luogo in cui le persone possono agire, riconoscersi protagoniste della costruzione di un bene comune.
È questo il senso del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab.
L’evento di presentazione, organizzato dal Consorzio Macramè, si è svolto venerdì scorso 4 settembre a Piazza Castello a Reggio Calabria. È stato introdotto dalla proiezione di un video documentario in cui sono state raccolte le idee di alcuni cittadini che vivono e lavorano nei pressi di via Possidonea, ricostruita la storia dell’immobile confiscato a Gioacchino Campolo attraverso l’intervista a Giuseppe Baldessarro, giornalista che ha scritto della sua inchiesta.A presentare il progetto Laura Cirella del Consorzio Macramè che ha affermato «dentro quell’immobile immaginiamo uno spazio che sia aperto a tutti e tutte, che sia al servizio delle famiglie, al servizio della cittadinanza ma che sia anche un luogo di condivisione, un luogo dove si costruiscono relazioni».
A seguire gli interventi dei partner attivamente coinvolti in questa prima fase del progetto: la Città Metropolitana di Reggio Calabria, proprietaria dell’immobile, La Casa di Miryam cooperativa sociale e l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria impegnati nell’attività di ristrutturazione dell’immobile di Via Possidonea 53. Durante l’evento il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria ha ricordato di quando nel 2017 l’immobile è stato assegnato al Consorzio Macramè, sottolineato l’importanza «di realizzare nel territorio progetti di crescita sociale, culturale anche attraverso l’utilizzo e quindi il riscatto sociale di beni confiscati alla criminalità organizzata». Giovanni Pitrolo di La Casa di Miryam cooperativa sociale ha raccontato dei lavori di demolizione e ripristino degli interni portati avanti in questi mesi dai ragazzi della cooperativa. L’architetto Ottavio Amaro dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria ha parlato dei lavori di ricerca e studi che l’Università sta portando avanti con il Laboratorio Landscape in progress del Dipartimento di Architettura e Territorio, raccontato di come hanno immaginano la ristrutturazione dell’immobile di Via Possidonea 53.
Tra gli interventi anche quello di Andrea Volterrani dell’Università Roma “Tor Vergata”, responsabile della comunicazione del progetto, che ha spiegato come l’idea di comunicazione pensata per Impronte a Sud «è un po’ diversa rispetto a quella che tradizionalmente si vede intorno ai beni confiscati. Una comunicazione – ha affermato – che ha a che fare con il rapporto dei cittadini, con le persone che hanno voglia di pensare il futuro insieme a chi in questo momento ha l’onere e l’onore di portare avanti una riqualificazione del bene confiscato». L’evento è proseguito con l’intervento di Cristina Ciccone, vicepresidente del Consorzio, che ha ringraziato Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara per il sostegno al progetto Impronte a Sud – Welfare Lab, la rete di partenariato con la quale ha detto «lavoriamo concretamente per individuare le soluzioni, soddisfare i bisogni della comunità». L’evento si è poi concluso con il bonus track del cantautore-contadino Nino Quaranta e l’impegno del Consorzio Macramè di organizzare altri momenti di confronto e condivisione per continuare a raccontare Impronte a Sud, condividere il progetto con la comunità attraverso il coinvolgimento “del più alto numero di persone possibili per avere un’idea, delle idee da costruire, raccontare insieme”.
È possibile rivedere la diretta dell’evento sulla pagina facebook del Consorzio.
Il progetto “Impronte a Sud – Welfare Lab” è un progetto di economia sociale promosso dal Consorzio Macramè in partenariato con 17 enti partner tra associazioni, cooperative sociali, istituzioni locali, fondazioni e università. Il progetto sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara si colloca nell’ambito del bando per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie 2019.
Sono partner del progetto: l’Associazione Calabrese di Epatologia – ONLUS, l’Associazione Territoriale U.N.S.I.C. RC/387, la Città Metropolitana di Reggio Calabria, il Comune di Reggio Calabria, il Consorzio Idea Agenzia per il Lavoro, la Fondazione Ebbene, la Fondazione Finanza Etica, La Casa di Miryam cooperativa sociale, la cooperativa “La nostra Valle”, Rose Blu cooperativa sociale, la cooperativa Social Hub, la società nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, la cooperativa sociale Soleinsieme, l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, l’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria.