Presentato alla Festa del cinema di Roma il cortometraggio “Calabria, terra mia”, scritto e diretto da Gabriele Muccino
E’ stato presentato alla Festa del cinema di Roma il cortometraggio “Calabria, terra mia”, scritto e diretto da Gabriele Muccino.
L’opera, fortemente voluta dalla meravigliosa e compianta presidente della Regione Jole Santelli, scomparsa il 15 ottobre scorso, è stata proiettata in anteprima assoluta nel Teatro Studio “Gianni Borgna”, alla presenza di Muccino, degli attori protagonisti, Raoul Bova e Rocìo Munoz Morales, e del producer Alessandro Passadore.
Un evento importante che ha registrato, nel rispetto delle regole anti Covid, la presenza di tante personalità del mondo istituzionale e della cultura, tra cui il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, il Consigliere Regionale Marcello Anastasi Capogruppo di “Il Resto in Calabria” gli assessori regionali Gianluca Gallo, Fausto Orsomarso, Sergio De Caprio, Sandra Savaglio, Francesco Talarico e Domenica Catalfamo, parlamentari e consiglieri di tutti gli schieramenti politici, il sottosegretario Anna Laura Orrico e il commissario della Calabria Film Commission Giovanni Minoli.
Dove avrebbe dovuto sedersi Jole Santelli c’era un mazzo di rose rosse.
Il cortometraggio, prodotto da Viola Film, proiettato in anteprima , in soli otto minuti, racconta la Calabria con le sue bellezze paesaggistiche, attraverso Raoul Bova e la sua attuale compagna che visitano la regione come se fossero in viaggio di nozze. In risalto i frutti della nostra terra come il Bergamotto, le arance, le clementine, l’olio l’oliva, i fichi. Poi i borghi con i loro abitanti di cui alcuni con la tradizionale “barrita” in testa seduti all’esterno delle loro abitazioni on le loro donne o in piazza, che salutano con gioia augurale la coppia in visita della Calabria. Poi il giallo delle distese di grano, il verde della vegetazione a macchia mediterranea, i colori delle scogliere che emergono con forza verso il cielo o si distendono come lava tra la terra e il mare.
Il bianco perla delle spiagge su cui correre felici presi per mano e tuffarsi nell’azzurro turchese di un’ acqua cristallina per nuotare insieme felicemente innamorati. E’ questa l’idea che si è voluto lanciare della Calabria , raccontata con geniale capacità di cogliere il meglio di una regione grande e ancora tutta da raccontare attraverso altre mille Calabrie mai viste e che Muccino si riserva ancora di mostrare.
Prima della visione di “Calabria, terra mia”, è stata proiettata una clip dedicata al primo presidente donna della regione, realizzata con materiale video registrato a margine della conferenza stampa di presentazione del cortometraggio, avvenuta la scorsa estate. “Voglio che chi guarda questo corto dica: ‘Sai che c’è? Il prossimo weekend me ne vado in Calabria’”, spiegava Santelli.
Il Consigliere Marcello Anastasi da noi contattato, ha riportato per il nostro giornale alcune dichiarazioni.
Muccino ha dichiarato: ”Dalla prima volta che ho incontrato Jole, non abbiamo smesso di sentirci e di chattare. Era un canto continuo che celebrava la Calabria ancora prima che fosse raccontata in questo corto. Penso che lei mi abbia chiamato per questo, per far venire voglia di conoscere questa regione, che non si è ancora fatta conoscere del tutto, che è riservata come i suoi abitanti. Questa è stata la mia intenzione principale: far conoscere questa regione così mutevole”.
Inoltre. Muccino ha ammesso con molta sincerità il fatto di non sapere delle bellezza della Calabria, che a differenza delle altre regioni che hanno già fatto, ha bisogno molto di più essere presentata al mondo.
Raoul Bova ha raccontato della sua infanzia trascorsa in Calabria a Roccella Jonica, esaltando la bellezza della Locride e soprattutto l’alta salinità del Mar Jonio che insieme alla forte presenza di iodio nell’aria ed il profumo della terra e della bontà dei suoi prodotti agricoli la rende come un luogo in cui non ci si stanca mai nemmeno a ritornarvi.
Rocio Morales, compagna di Raoul Bova e insieme a lui protagonista del cortometraggio, ha invece molto evidenziato la maniera dei calabresi che con naturalezza non nascondono di essere ultimi per i tanti loro svantaggi economici e sociali, ritenendoli gente autentica, ospitale e generosa.
Nino Spirli, nel ricordare Jole Santelli,l’ha indicata come Madre della Calabria e come chi, non avendo avuto figli, si potrebbe dire di averne invece avuti tanti, ovvero tutti i calabresi.
Di lei si è ricordato l’amore viscerale verso la sua terra e l’attaccamento forte alle bellezze del patrimonio paesaggistico, artistico culturale di cui era fiera.
Caterina Sorbara