Premio Muse 2022 a Giuseppe Garrisi presidente nazionale Adisco

L’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria, ha ripreso la sua copiosa programmazione estiva in sede ed in particolare con il primo Notturno delle Muse che ha caratterizzato l’inizio dell’estate dell’associazione nella prima domenica di luglio. «Un momento importante e solenne ha dichiarato Giuseppe Livoti – presidente da 22 anni della nota associazione: ritorniamo con le nostre intense manifestazioni, cercando di prospettare a soci e simpatizzanti ed alla città intera la passione e il confronto con personalità, temi e situazioni che servono da arricchimento continuo. E lo facciamo con la consegna del Premio ancora una volta ad un volto del panorama nazionale – ha continuato Livoti- in apertura di serata. Animatissimo lo storico Cortile delle Muse, pieno in ogni ordine di posti che ha ospitato testimonial del mondo scientifico calabrese convenuti per rendere omaggio a Giuseppe Garrisi presidente nazionale Adisco. Riprendiamo il rapporto con il pubblico ha sostenuto la vice presidente Orsola Latella proprio per continuare a costruire un filo d’Arianna, una immagine di realtà positiva alla nostra città.
Il saluto di apertura dell’evento è stato affidato al dott. Pasquale Veneziano che ha sin da subito accolto l’idea delle Muse di aprirsi alla comunità scientifica, giusta innovazione ha ribadito Veneziano, perché accanto a importanti nomi del giornalismo, dell’arte, della tv, del teatro occorre anche pensare e sostenere nomi che promuovono i valori importanti e fondamentali come il diritto alla vita. Una scaletta di serata ricca di confronti e testimonianze si sono così susseguite con momenti di spettacolo visivo ed artistico. La vita va amata e rispettata anche come scrive la letteratura musicale: questo il momento di lettura interpretativa con Clara Condello e Mimma Conti, che hanno condotto il pubblico alla riflessione ed al ricordo. E poi la testimonianza della dott.ssa Giulia Pucci – responsabile Banca Cordonale. La Banca Cordone della regione Calabria ha detto la Pucci, è definita anche a livello europeo con un codice unico di Istituto dei Tessuti, oltre a continuare a diffondere la cultura della donazione del sangue cordonale a scopo trapiantologico, utilizza le unità non idonee per cellularita’, per produrre gel piastrinico per la chirurgia vascolare del GOM (diretta dal Dr Volpe) e collirio per l’unità operativa di oculistica del GOM ( diretta dal Dr Franco ). È in corso approvazione di progetto nazionale per uso delle emazie da cordone per i neonati prematuri. Quindi grande attività, grande fermento per studi futuri, ma necessità di grande collaborazione del personale medico, infermieristico ed ostetrico dei punti nascita. Il dott. Rino Mancini direttore del Centro Regionale trapianti ha chiarito su come tale struttura coordina le attività di prelievo degli organi e standardizzazione del processo della donazione in tutti gli ospedali della regione, valuta con i rianimatori l’idoneità del potenziale donatore applicando le linee guida sulla sicurezza emanate dal Centro Nazionale Trapianti, garantisce una corretta ed appropriata distribuzione degli organi ai Centri di Trapianto secondo algoritmi scientificamente validi concordati e condivisi con il Comitato Tecnico Regionale per i Trapianti, promuove la formazione professionale ed una corretta informazione dei cittadini sulla donazione finalizzata all’incremento della disponibilità di organi e tessuti destinati al trapianto, gestisce la Lista Unica Regionale dei pazienti in attesa di trapianto di fegato e rene, collabora con il Centro Nazionale Trapianti Operativo nell’allocazione degli organi e nell’attuazione dei programmi nazionali (trapianti pediatrici, urgenze, anticipi, programma iperimmuni), effettua il counselling alle coppie che hanno deciso di conservare le cellule di sangue da cordone ombelicale per uso autologo presso banche estere. Ed ancora l’intervento del dott. Giuseppe Console dirigente medico CTMO Centro Unico Regionale Trapianti di Cellule Staminali e Terapie Cellulari (CTMO) dell’Ospedale Eugenio Morelli di Reggio Calabria, parlando a nome del Direttore il Dott. Massimo Martino ha appronfondito su come il reparto si occupa del paziente ematologico prima ed oncologico successivamente, svolgendo attività trapiantologica completa ovvero ad effettuare trapianti di tipo autologo, allogenico e anche da donatore da registro (MUD). Nel 1996 il CTMO è stato in Europa il primo centro per trapianti eseguiti nel carcinoma della mammella; ancora nel 1998 è stato compiuto il primo trapianto da donatore familiare non compatibile, l’anno successivo il primo trapianto da donatore da registro (MUD) e da ultimo nel 2001 è stato effettuato il primo trapianto da UCB (cordone ombelicale). Negli ultimi mesi, in linea con le esperienze degli altri centri nazionali ed europei, il CTMO ha esteso la procedura trapiantologica a patologie di interesse internistico e neurologico. Ed ancora le testimonianze della dott.ssa Antonella Pontari dirigente biologo, dell ginecoloco e già presidente Adisco Nino Coco e della responsabile del Consultorio di Melito P.S. Paola Infortuna hanno ricordato che sostenere Adisco è fondamentale oltre che consequenziale ad un processo che è soprattutto formativo e culturale. I vari interventi si sono susseguiti con momenti artistici come la mostra di “elementi mobili” realizzata con le opere del pittore ed artista Nicola Casile che si è servito del mondo fumettistico dell’infanzia nel ricordo di fiabe, rivisitate in chiave pop. Momento clou della serata la consegna del Premio al dott. Garrisi per avere promosso, quale rappresentante autorevole, la cultura del dono del sangue cordonale creando rapporti trasversali di collaborazione con istituzioni sanitarie nazionali ed associazioni di volontariato in un’ottica lungimirante nel rispetto della mission Adisco. Emozionato Garrisi firmando la consegna dell’importante riconoscimento sulla tavola in argilla realizzata dall’artista e scultrice Rossella Marra, ringraziando “Le Muse” per il loro sano operato esclusivamente culturale ha ribadito come Adisco è cambiata rispetto a quelle che erano le impostazioni di pertinenza poiché non si occupa piu’ della donazione a fini trapiantologici ma ciò che è importante è che quello che viene donato non va cmq perduto perché utile ad altri fini come effettuare trasfusioni in bambini fortemente prematuri. Infine la nomina di presidente onoraria di Adisco Calabria alla signora Franca Arena Tuccio per essere stata la co-fondatrice di tale realtà ed ancora oggi vero e proprio punto di riferimento di tale importante sodalizio scientifico.