Premio “Il Federiciano” a Francesco Gazzè.
La stele con il suo testo “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” immortala il mito autoctono della cittadina di Vieste tra i vicoli di Rocca Imperiale.
È appena terminata l’undicesima edizione del festival poetico “Il Federiciano” di Rocca Imperiale, ideato dal poeta-editore Giuseppe Aletti e ricco di appuntamenti, di ospiti importanti, di tantissimi frequentatori giunti da tutta Italia ma anche da molti Stati esteri.
All’interno del corposo cartellone di nove giorni, dal 27 luglio al 4 agosto, uno degli appuntamenti più suggestivi ha avuto come protagonista il poeta Francesco Gazzè, romano di nascita, marchigiano d’adozione – vive a Pesaro assieme alla moglie Lucia Spampinato – autore di molti testi delle canzoni del fratello Max Gazzè.
A lui è stato assegnato, per il suggestivo testo “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, il Premio “Il Federiciano” 2019, che consiste nell’incisione dello scritto su una stele di ceramica affissa su una delle abitazioni del centro storico, che negli anni è diventato un vero e proprio scrigno di versi preziosi e per questo è conosciuto come “Il Paese della Poesia”.
La scelta del testo di Gazzè ha messo in luce la storia leggendaria di Pizzomunno, l’imponente monolite alto 25 metri, collocato all’inizio della spiaggia di Vieste, diventato il simbolo della cittadina garganica, che da sempre è al centro di leggende straordinarie e affascinanti. Riecheggia così, anche a Rocca Imperiale, la storia d’amore dei due giovani amanti, interrotta dalle sirene che, per gelosia, trascinarono Cristalda negli abissi del mare, provocando lo sgomento di Pizzomunno, che si è pietrificato dal dolore.
Francesco Gazzè e Giuseppe Aletti, visibilmente commossi, hanno aperto il corteo che si è addentrato nelle stradine del caratteristico borgo per raggiungere il luogo dell’inaugurazione, con una vista mozzafiato sulle acque del Mar Jonio.
«È con particolare piacere che ho appreso che nell’ambito del pregiatissimo Festival “Il Federiciano” è stata scoperta una stele con l’incisione della nostra leggenda autoctona di Cristalda e Pizzomunno – ha commentato in una nota il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti -. L’iniziativa ci inorgoglisce e ci accomuna: sia “La Leggenda” che “Il Federiciano” rappresentano le ennesime testimonianze di come i piccoli Comuni, come i Nostri, restino custodi inimitabili di un patrimonio culturale che tuttora rende speciali i luoghi dell’Italia agli occhi del mondo».
È un importante riconoscimento all’attività letteraria di Francesco Gazzè, autore di canzoni dal 1995, collaboratore fisso del fratello Max Gazzè nei suoi primi sette album, con collaborazioni con Raf, Nek, Francesco Renga, Carmen Consoli e altri, autore del libro di racconti “Il terzo uomo sulla Luna” per Baldini e Castoldi, attualmente in libreria con la raccolta poetica “24 pezzi facili” per Aletti. Ma è anche un tassello importante per Vieste e Pizzomunno, la cui storia raccontata dalle bellissime parole di Gazzè, immortalata su pregiata ceramica per scelta di Aletti, ora si propaga tra nuovi canali e forme. Ed è un riconoscimento alle bellezze dell’Italia che, con le sue tradizioni, la sua storia, si conferma un patrimonio storico e artistico ineguagliabile.