Potere al Popolo, sugli attentati incendiari a Villa San Giovanni
Gli attentati incendiari degli ultimi giorni a Villa San Giovanni evidenziano per l’ennesima volta come il problema della sicurezza legata alla ‘ndrangheta sia di stringente attualità.
Le dichiarazioni del pentito Cristiano, che non più tardi di una settimana fa, deponendo da testimone al processo Gotha, ha spiegato quanto i clan siano determinanti per l’economia, le speculazioni,
la politica e l’amministrazione villese.
Non a caso uno degli elementi cardine del processo è il business che la ‘ndrangheta ha creato attorno alla Perla dello Stretto e alla sua riapertura. Quel centro commerciale è diventato
un “postificio” per ‘ndrangheta, politica e massoneria, ma le relazioni che lo hanno permesso non sembrano essere venute meno nonostante le numerose inchieste giudiziarie.
I clan da sempre considerano fondamentale il territorio villese, sia per la posizione geografica strategica che per gli interessi di natura economica. Gli osservatori attenti notano come personaggi
sospetti continuino ad investire in svariate attività economiche, segno che la presenza della ndrangheta a Villa è forte nonostante le ultime inchieste abbiamo inferto un duro colpo ai clan.
Cosa sta succedendo oggi a Villa San Giovanni? Cosa si nasconde dietro agli ultimi atti criminali? La politica villese di ogni colore politico, continua a tacere sull’argomento ‘ndrangheta .
Al massimo, si limitano ad auspicare che chi di competenza faccia luce. Pur ritenendo fondamentale l’azione della magistratura, come Potere al popolo non possiamo che ricordare che
la ‘ndrangheta si combatte tutelando i diritti dei singoli e della collettività.
Dire no alla mafia significa dire no a speculazioni, lavoro nero, disagio abitativo.
Dire no alla mafia significa garantire servizi e non speculare sui bisogni, significa creare le condizioni per tutti e non fomentare inutili paure, che in un’Italia imbruttita dall’odio razziale portano voti.