Potere al Popolo Reggio Calabria, nessun profitto sulla pandemia
Ad un anno esatto dall’11 marzo in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia, anche Reggio Calabria ha partecipato alla giornata d’azione indetta in tutta Europa con uno slogan molto chiaro: nessun profitto sulla pandemia.
E’ stato questo il tema della conferenza stampa indetta in prossimità del centro vaccinale di Palazzo Campanella da Potere al Popolo, Unione Sindacale di Base, CSC Nuvola Rossa, per rilanciare la campagna europea “No profit on pandemic”, a cui hanno aderito in città, tra gli altri, anche Non Una di Meno, Agedo, UDI, ACE Onlus di Pellaro, Associazione Culturale Magnolia, Fondazione Medicina Solidale, Sos Rosarno e altri singoli professionisti della sanità e cittadini.
“La rimozione dei brevetti dai vaccini e la condivisione di tecnologia e know-how – sostengono le realtà – sono passaggi fondamentali per raggiungere l’immunizzazione di massa il prima possibile.”
Un qr-code, il codice quadrato diventato ormai comune nelle attività di ristorazione per accedere ai menu evitando il contatto, è lo strumento alternativo scelto dagli attivisti per diffondere in sicurezza il link alla campagna noprofitonpandemic.eu/it/, per un volantinaggio virtuale tramite un semplice cellulare.
Mentre infuria la guerra geopolitica dei vaccini, contagi e morti non si fermano ma evidente è la differenza tra paesi ricchi e paesi poveri: “Oggi il WTO deciderà se imporre una deroga ai brevetti sui vaccini anti covid – sostiene Monica Quaresima, del tavolo nazionale Sanità di Potere al Popolo – infatti limitare l’accesso alla produzione e di conseguenza la distribuzione dei vaccini nel mondo è fonte di gravi danni per tutte le popolazioni.”
Come denunciato dai parlamentari europei, i contratti tra Unione Europea e case farmaceutiche per la produzione e la fornitura dei vaccini sono di fatto secretati, costituendo un’anomalia nel corretto diritto all’informazione su cui si basano le società democratiche: “tutto ciò regala ulteriori privilegi ad aziende che in questi mesi, approfittando anche di finanziamenti pubblici alla ricerca, stanno raggiungendo utili di decine di miliardi di euro”, sostengono i militanti di Potere al Popolo.
“Il vaccino funziona e lo dimostrano i dati”, aggiunge Quaresima, “per questo devono essere distribuiti in tutto il mondo, anche nei paesi più poveri, come sta pianificando di fare ad esempio Cuba che ha prodotto un vaccino interamente pubblico ed attualmente in fase di distribuzione”.
“Per essere risolta, questa crisi va affrontata a livello globale, – afferma Giovanni Cordova – non solo perché è giusto che in tutto il mondo le persone vengano vaccinate, ma anche perché meno rapida è la vaccinazione di massa e più è alta la probabilità che l’insorgere di nuove varianti del virus la rendano sostanzialmente vana. E’ inoltre assurdo – conclude – che in sostanza dei soggetti privati come le Camere di commercio decidano sulla distribuzione di un vaccino in un luogo, ben prima che un organismo pubblico si esprima in merito”.
Il governo Draghi appena insediato, in effetti, si è affrettato ad ostacolare la diffusione dei vaccini esprimendosi contro l’invio di dosi vaccinali in altri paesi dell’Africa e dell’Asia.
Ed anche l’Italia, benché nazione appartenente ad un occidente apparentemente ‘avanzato’, sta pagando un conto molto salato nella gestione di questa pandemia e della sua conseguente crisi; la Calabria in particolare è attualmente fanalino di coda nella somministrazione delle dosi vaccinali alla popolazione. In città la situazione è incresciosa e si assiste ad anziani ultraottantenni costretti già dall’alba a file interminabili per ricevere la dose, senza alcuna programmazione nominativa, nonostante i medici di famiglia abbiano inviato gli elenchi agli uffici preposti dell’ASL.
“Questo è solo in parte dovuto alla disorganizzazione – sostiene Cordova – poiché è la condizione del sistema sanità in tutta la Calabria dove le file, che vediamo qui al centro vaccinale oggi, sono quotidianamente in tutti i presidi della Regione, e chiunque debba avere accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche è costretto a rinunciare alla propria dignità per avere un servizio che è un diritto sancito dalla Costituzione”.
“Invitiamo a sostenere, firmare e diffondere la campagna europea”, concludono i militanti, “perché anche una singola firma è molto importante per far capire che la popolazione non è d’accordo con questo approccio alla vaccinazione e vuole una gestione diversa che garantisca la tutela e la salute di tutte e tutti”.