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Por Calabria, dal Comitato di sorveglianza è emerso chiaramente che la strada per il cambio di passo è ancora lunga.

La riunione del Comitato di Sorveglianza ci consegna un Programma operativo regionale dal doppio volto. Davanti, infatti, all’attivazione delle procedure per il 65% della dotazione totale, infatti, abbiamo riscontrato una percentuale di spesa effettiva intorno al 5-6%.
Come già detto in più occasioni, non ci lasciamo trascinare dagli entusiasmi per la prima cifra e non ci associamo ai generici pessimismi per la seconda.
I numeri sono come attori a cui possono assegnarsi i ruoli che meglio aggradano al regista ed è per questo che noi vogliamo andare oltre e basarci sui fatti, ma anche sulle omissioni, con spirito costruttivo e implacabile desiderio di fare, fino in fondo, la nostra parte in questa importantissima partita.
Con queste premesse, vogliamo evidenziare alcune problematiche che devono essere superate per raggiungere gli importanti e ambiziosi obiettivi che questo Piano operativo si pone.
Intanto, qualunque documento economico-statistico evidenzia una Calabria con un tessuto imprenditoriale povero, poco competitivo e scarsamente orientato all’innovazione tecnologica e alla ricerca. Stante ciò, diventa ancora più preoccupante riscontrare ritardi enormi in alcuni bandi degli Assi 1 e 3, quelli per intenderci destinati alla Promozione della ricerca e dell’innovazione e alla Competitività dei sistemi produttivi, che dovrebbero stimolare la crescita e l’ammodernamento delle nostre aziende.
Questo blocco di preoccupa perché siamo convinti che il ragionamento sullo sviluppo della competitività delle imprese, in questa fase storica, non debba essere slegato da quello sull’attesa realizzazione della Zona economica speciale nell’area di Gioia Tauro.
Anche per questo abbiamo invitato la Regione Calabria a voler considerare la necessità di integrare le azioni sulla competitività con la novità positiva della Zes, con soluzioni complementari e coerenti con quelle poste in essere dal Governo Centrale, in modo che si possa ulteriormente rafforzare la capacità attrattiva della nostra Regione.
Lo stallo appare generalizzato. Solo a scopo esemplificativo, segnaliamo i bandi Macchinari e ICT, avviati oltre un anno fa e di cui solo recentemente la macchina burocratica è riuscita a venirne a capo con la pubblicazione delle graduatorie. Stessa cosa potremmo dire per i Bandi R&S e Internazionalizzazione.
Sulla stessa strada si sta incanalando l’iter del Bando Formazione Professionale il cui avviso è stato pubblicato nel Giugno del 2017 e di cui non abbiamo notizie ulteriori. Anche il Bando Offerta Turistica presenta una tempistica che ci viene difficile comprendere. In pre-informazione dal 31 marzo 2017, solo 6 mesi dopo viene aperta la piattaforma per l’inserimento delle domande. Il 27 ottobre si procede a prorogare i termini fino al 15 novembre e poi null’altro.
Potremmo citare il Bando della Pubblica Illuminazione, il Bando Autoimpiego e altri ma crediamo che il senso sia chiaro.
Non è accettabile procedere a passo di lumaca, o come il gambero che fa passi avanti e poi va indietro, in un mondo che invece procede a velocità ultra-sonica con il risultato che il divario sociale ed economico con il resto d’Italia e d’Europa diventa un abisso.
La Uil Calabria crede fermamente nel valore del dialogo sociale e del confronto serio e costruttivo, che porti sul tavolo della discussione le esigenze e le istanze di tutte le parti sociali, politiche ed istituzionali rappresentate nel Partenariato sociale ed economico. Proprio per facilitare questo processo biunivoco, abbiamo sostenuto con forza la necessità di dar vita all’Ufficio per il partenariato. Ed è per questo che avevamo plaudito alla decisione con cui l’Amministrazione regionale ha voluto dar corso a questa richiesta. Tuttavia, ad oltre un anno dalla firma di un apposito Protocollo d’intesa non possiamo esimerci dall’esprimere tutta la nostra insoddisfazione per la non completa attivazione di tutti gli strumenti che erano stati concordati per l’efficace funzionamento di questo prezioso strumento. In vero, riconosciamo che gli uomini e le donne preposte a seguire l’ufficio per il Partenariato e l’Ufficio comunicazione hanno sempre dato la massima disponibilità e messo la loro indubbia professionalità al servizio di quanti ne hanno fatto richiesta. Ed è anche vero che, dopo quanto da noi rilevato nella seduta del 27 dicembre 2017 del Partenariato, sembra ci sia stata una accelerazione del processo di completo avvio dell’Ufficio.
Tuttavia, è indubbio che qualcosa non ha funzionato. La riunione del Comitato di sorveglianza tenutasi a Reggio Calabria ha evidenziato alcuni ritardi.
È, infatti, inaccettabile che i Bandi Dote lavoro e Garanzia Giovani siano stati avviati senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze datoriali. A tal proposito, vogliamo ricordare che oltre un anno fa il Presidente della Regione ha annunciato un Piano per il Lavoro che prevedeva massicci investimenti (circa 280 milioni di euro) provenienti da più fonti, tra i quali il Fondo sociale europeo, e che sarebbe stato oggetto di attività di concertazione, monitoraggio e condivisione negli obiettivi e nella costruzione degli strumenti di intervento. Il tutto, attraverso l’attivazione di un tavolo interdipartimentale. Ad oggi possiamo dire, senza timore di smentita, che buona parte delle buone intenzioni sono rimaste tali senza avere alcun riscontro operativo.
Se il rischio è quello di poter perdere questi fondi allora crediamo sia utile, sin da ora, pensare ad una strategia alternativa. Un piano che sia in grado di dirottare efficacemente questi fondi verso progetti capaci di trasformare le emergenze ed i punti di forza della regione in capacità occupazionali. A nostro parere, laddove i fondi previsti per questi strumenti rischiassero di essere non spesi, gli stessi potrebbero essere fatti confluire dentro un moderno Piano per l’occupazione in grado di creare nuovi posti di lavoro attraverso il potenziamento delle infrastrutture, l’avvio ed il sostegno di aziende innovative, il rilancio delle vocazioni territoriali partendo dall’agroalimentare e la cura del territorio dal dissesto idrogeologico per mezzo di un potenziamento di Calabria Verde.
Stessa cosa vale per il Bando Formazione che rischia di trasformarsi nell’ennesimo finanziamento a corsi inutili ed incapaci di formare le figure professionali effettivamente ricercate dalle Aziende.
Avevamo richiesto un confronto preventivo con Abi e le rappresentanze sindacali di categoria per approntare un progetto funzionale sugli strumenti di ingegneria finanziaria.
Riteniamo fondamentale istituire un tavolo specifico sul tema del dissesto idrogeologico, già oggetto di attenzione con l’Asse 5.
Inutile ricordare che la normativa europea prevede tutt’altro livello di coinvolgimento del Partenariato Sociale.
Ovviamente, ci piace ricordare anche le molte cose condivisibili fatte finora, a partire dal finanziamento di interventi di adeguamento sismico e di efficientamento energetico degli edifici scolastici, il sostegno alle scuole per l’acquisto di nuovi strumentazioni didattiche o l’implementazione del sistema borsistico per le Università.
Concordiamo in pieno anche con il finanziamento ai Poli di Innovazione e con il Bando Start Up e Spin Off, operazioni che puntano all’innovazione e alla creazione di Aziende qualitativamente di livello elevato.
Altro intervento, infine, a cui guardiamo con grande favore è quello relativo al finanziamento di infrastrutture e attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale.
Uil Calabria