Polo museale di Soriano: Inaugurata da Bartone Preta e Livoti la sezione d’arte contemporanea Calabrese
Nei giorni scorsi è stata inaugurata la “Sezione dedicata all’arte contemporanea dei maestri calabresi” all’interno del prestigioso e storico Convento di Soriano, uno dei maggiori centri di culto domenicano a livello europeo rimasto distrutto nel 1659 e ricostruito successivamente e raso al suolo da un nuovo terremoto, quello del 1783 (il terremoto di Reggio e Messina) che ebbe in quest’area il proprio epicentro. Il Covento Domenicano di Soriano Calabro nuovamente ricostruito all’inizio dell’Ottocento vede oggi una nuova vita attraverso l’operatività della direttrice dott.ssa Mariangela Preta che da ottobre 2020 sta riorganizzando questa importante realtà, entrata da poche settimane nel Sistema Museale Regionale Calabrese. L’appuntamento inaugurale della nuova Sezione che si aggiunge a quella della Ceramica Medioevale, al Museo del terremoto ed alla Pinacoteca con opere che vanno dal 1500 al 1900, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ha visto una inaugurazione on-line alla presenza del sindaco Vincenzo Bartone, della direttrice Mariangela Preta, del prof. Giuseppe Livoti – critico d’arte e presidente dell’Associazione Culturale Le Muse di Rc e dei tre maestri di Soriano: Domenico De Masi, Vincenzo Idà e Rocco Luciano. Il sindaco Vincenzo Bartone al taglio del nastro, ha ribadito come la sezione contemporanea è un progetto in itinere e viene messo in campo per mantenere viva l’attenzione nei confronti del Polo museale, per avvicinare gli artisti che operano sul territorio e che ancora non avevano avuto un vero e proprio riconoscimento nei loro luoghi di origine. Questo è solo l’inizio, ha continuato, gli spazi espositivi ci sono e questo deve essere un riferimento laboratoriale per i linguaggi che sono presenti e che non trovano momenti espositivi e di confronto. La pandemia ha per diverso tempo tenuto lontano gli utenti dai luoghi di cultura ha ricordato la dott.ssa Preta, ma abbiamo cercato nuove vie attraverso l’uso degli strumenti tecnologici, per accorciare le distanze anche con i cittadini e le eccellenze di Soriano che, in questo caso vede tre illustri artisti professionisti, pluripremiati e apprezzati ben oltre i confini regionali. Il progetto espositivo è stato presentato dal prof. Giuseppe Livoti – presidente Muse e direttore della Pinacoteca dell’Area Grecanica di Bova Marina, il quale, ringraziando sin da subito il primo cittadino e la direttrice si è soffermato sulla via -di terra- che occorre costruire nella nostra Calabria. Questa è una occasione per ricordare figure ed eccellenze che a volte trovano riscontro fuori sede ma, che nel nostro ambito non hanno o non hanno avuto, il giusto riconoscimento. Domenico De Masi, Vincenzo Idà, Rocco Luciano, riassumono e caratterizzano un passaggio importante per Livoti, quello che va dal passaggio dalla bottega artigianale alla sperimentazione di tematiche che vanno oltre il senso ornamentale. L’arte per loro non è provocazione ma indagine nelle diverse espressioni dello scolpire: dal marmo al legno e nelle tecniche del bassorilievo, altorilievo, stiacciato. Viviamo in arte un linguaggio ibridato e a volte trasitorio come i messaggi del contemporaneo Cattelan ma, le sculture esposte identificano, non riproduzioni, ma, rifigurazioni. Cio’ per Livoti si esprime, nei “corpi torri” pr Vincenzo Idà e le sue “babele” vere e proprie denunce sulla condizione della terra di Calabria, o ancora di Domenico De Masi che si affida a marmoree “nereidi o menadi” che spostano l’atmosfera con linee a cartiglio, o ancora Rocco Luciano che esteriorizza l’essere femminile protetto da patine e configurazioni strutturali sintetiche ed essenziali. Livoti ha concluso esortando la disponibilità sia del primo cittadino Bartone che della direttrice Preta, ad ospitare un’opera rappresentativa degli artisti presenti in tutta la regione, affinchè si possa catalogare la linea di sviluppo di chi per scelta è rimasto nel luogo di origine, rafforzando l’identità “loci”. Aspetti questi apprezzati dalla Preta che ha concluso che il progetto non si esaurisce qui: “L’idea – spiega la direttrice è quella di dare spazio ed invitare autori calabresi, pensiamo di coinvolgerli e, tassello dopo tassello, dare vita a una sezione contemporanea ricchissima ed interattiva.”