Il Piria di Rosarno presente al quinto rapporto “Agromafie” a Roma
E’ stato presentato a Roma Il quinto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, sede Coldiretti. ALL’EVENTO HA PARTECIPATO ANCHE la preside Mariarosaria Russo del PIRIA DI Rosarno ,sede del polo tecnico professionale e della dieta mediterranea che ha in rete 36 aziende,quasi tutte associate Coldiretti. L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita con un pericoloso impatto non solo sul tessuto economico ma anche sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.
I lavori sono stati introdotti da Vincenzo Gesmundo Segretario generale Coldiretti e coordinati Gian Carlo Caselli – Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare al quale sono seguiti la presentazione di Gian Maria Fara – Presidente Eurispes e gli interventi di Marco Minniti – Ministro dell’Interno, di Andrea Orlando – Ministro della Giustizia, Maurizio Martina -Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giovanni Legnini – Vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Rosy Bindi -Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Franco Roberti Procuratore Nazionale Antimafia e Raffaele Cantone – Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Le conclusioni sono state affidate al presidente della Coldiretti e della Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare Roberto Moncalvo. La Calabria è stata rappresentata dal Procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo dall’agronomo Stefano Poeta e dal presidente di Coldiretti PIETRO Molinaro che ha rimarcato come la COLDIRETTI sia impegnata con misure di contrasto grazie alle imprese sane, invitando,altresì, a vigilare sul sottocosto e sui cibi low cost dietro ai quali si nasconde spesso l’illegalità
La stesura del Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia è stata resa possibile anche grazie al contributo proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare.
E’ stata apparecchiata la “tavola delle cosche” con i prodotti frutto dei business specifici dei piu’ noti clan mafiosi, camorristici e ‘ndranghetisti e un focus particolare è stato riservato al “caporalato nel piatto”, con l’esposizione degli alimenti più a rischio presenti sugli scaffali dei supermercati. Alla Coldiretti Nazionale la preside ha fatto dono di tutti i prodotti realizzati sui terreni confiscati assegnati al Piria ,compreso l’olio della legalità intitolato al giudice Rosario Livatino.