Per le Muse Stefano costantino racconta fotogiornalismo e narrazione
L’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria, continua la sua programmazione estiva e, con l’itineranza attraverso luoghi e location suggestive, promuove, ancora una volta, le eccellenze calabresi. Dopo gli eventi al Cortile delle Muse, l’associazione è stata presente a Bova marina in occasione della Rassegna Book Festival organizzata dalla locale amministrazione comunale guidata dal sindaco Saverio Zavettieri. In apertura di serata il presidente Giuseppe Livoti ha ribadito come questo è un incontro che vuole essere un approfondimento rivolto ad artisti e simpatizzanti, e nella sua specificità approfondisce l’attività e la suggestione dell’arte della fotografia, inserita in una manifestazione che vuole valorizzare il mondo dell’editoria e degli scrittori locali. La referente di tale progetto la poetessa Teresa Carmine Romeo si è soffermata sul ruolo di fare rete e, su come Bova marina può diventare fulcro dell’area grecanica con conversazioni rivolte a più generi, dalla poesia all’arte, alla letteratura. Ospite Stefano Costantino fotografo e fotoreporter freelance con base a Roma. Il noto professionista dal 2017 è fotoreporter per l’agenzia fotografica internazionale The Mega Agency, dal 2016 aderisce all’FPA – Fotoreporter Professionisti Associati, mentre nel 2015/2016 fotoreporter per l’Agenzia di Stampa La Presse. Argomento la fotografia e ed il suo valore nel mondo del giornalismo. Livoti ha esordito rievocando la storia della fotografia: siamo lontani da figure epocali come Gaspard-Félix Tournachon in arte Nadar, che fu un pioniere della fotografia, amico di Baudelaire, curatore della prima mostra degli Impressionisti, personalità da poco celebrata a Parigi. Stefano Costantino è un ideale continuità di una attività che si è rinnovata nel tempo con l’avvento dell’era digitale. Il professionista, si è soffermato su ciò che è la “narrazione”, ovvero pratica sociale ed educativa che da sempre risponde a molteplici e complesse funzioni, dal “fare memoria” alla condivisione di esperienze collettive, dall’apprendimento al puro intrattenimento. Ed ancora ha approfondito la tematica del fotogiornalismo che conferma la convinzione che la fotografia nella storia è stata ed è il modo più diretto – e dunque più efficace – di documentare i fatti e di farli conoscere al pubblico in un tutt’uno tra immagina e parola. Costantino ama i particolari, ma, dice, occorre nella nostra attività essere al momento ed al posto giusto per –cogliere l’attimo- che parla e racconta. Nella mia esperienza di vita, il terremoto di Amatrice con le sue scene terribili, ha posto in me l’esaltazione del ruolo del silenzio che racconta tra architetture e macerie. Ho fotografato il Papa, il Vaticano nel momento più brutto della storia e del Lockdown ed occorreva, essendo sospese le relazioni con i giornalisti, dare risalto ad un evento di portata mondiale come la benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco. Non esiste una foto identitaria perché nasce e muore nel momento che viene pubblicata, il giorno dopo devi nuovamente ricercare con i propri occhi ciò che magari il pubblico non può vedere. La serata è stata gestita con letture animate da Adele Leanza, Clara Condello ed Emanuela Barbaro che hanno seguito e scandito i momenti della conversazione. L’assessore alla cultura Silvio Cacciatore complimentandosi con “Le Muse” per l’evento, ha annunciato come presto la P.A.G, Pinacoteca dell’Area Grecanica insieme a tutto il polo museale, verrà trasferita in un bene confiscato alla mafia e che sono in corso le pratiche per acquisizione degli spazi che diventeranno per Bova marina, ennesimo luogo di aggregazione e cultura.