“Passeggiando con Dorian… Alla scoperta del centro storico di Sambiase”
Un’occasione per mettere al centro di tutto il cuore storico di Sambiase, con le sue chiese, la sua architettura, le leggende, la storia e gli aneddoti.
Far sì che il borgo di Sambiase non sia solamente uno spazio scenografico dove imbastire manifestazioni e sagre che poco o nulla hanno a che spartire con la nostra tradizione, ma che emerga con tutte le sue particolarità e con il suo carico di storia e vita.
Questo è stato l’obiettivo, pienamente raggiunto, dall’evento “Passeggiando con Dorian… Alla scoperta del centro storico di Sambiase”, tenutosi lo scorso 3 gennaio e organizzato dal movimento culturale “Dorian – la cultura rende giovani”.
Un inizio d’anno all’insegna della cultura e della riscoperta delle proprie radici, per rinforzare quell’ancestrale legame che indissolubilmente ci tiene sempre ancorati alla nostra terra.
Il nutrito gruppo di partecipanti, fra i quali spicca la presenza degli assessori Bambara, Gargano e Vaccaro, è stato scortato alla scoperta di Sambiase, in un tour che ha saputo valorizzare quanto di visibile il borgo offre come l’arte sacra delle svariate chiese o la tipica architettura dei vagli, ma ha anche saputo raccontare quanto di Sambiase non sia più visibile come l’antica chiesa di San Rocco o le ricostruzioni storico-archeologiche dei periodi magnogreci e bizantini.
A guidare il gruppo in questo percorso di riscoperta e valorizzazione è stata un’equipe di giovani e giovanissimi, tutti under 30, alcuni alla loro prima esperienza sociale, coesi nella convinzione di dover valorizzare la propria terra, mettendo servizio di essa i propri studi e le proprie competenze.
Matteo Scalise, dottore in scienze storiche, il quale ha analizzato vari aspetti della storia della Chiesa, approfondendo le figure storiche dei più noti Fiorentino e Nicotera ma anche di altri personaggi troppe volte snobbati dalle rivisitazioni locali, come: Giovanni Renda, ultimo sindaco di Sambiase e don Pasquale Luzzo, oltre a realizzare un toccante ricordo dei netturbini Tramonte e Cristiano uccisi innanzi la chiesa dell’Addolorata.
Presenza di spicco è stata quella della dottoressa Elisa Ariosta, archeologa, la quale ha fornito elementi validi a ricostruire quanto di Sambiase non si riesce più a vedere, partendo dai più antichi insediamenti dell’area, analizzando i vari rinvenimenti, e dando una ampia serie di suggestioni e possibilità che in futuro vedranno una serie di incontri pronti ad analizzarli nel dettaglio.
Il più giovane del gruppo è stato Lorenzo Colistra, di soli 14 anni. Nonostante la giovane età, però, Colistra ha dimostrato ai presenti le proprie conoscenze sulla storia dell’arte locale e sulla storia dei vari edifici sacri di Sambiase, con una lucida e attenta esposizione, non lasciando mai trapelare incertezza alcuna.
Altra giovanissima presenza è stata quella di Francesco Cristiano e Vincenzo Notte, classe 1997, produttori del vino e dell’olio che, insieme ad altri prodotti tipicamente locali, hanno costituito il ristoro del gruppo che fino alla fine, nonostante il freddo rigido di questi primi giorni di gennaio, ha seguito con attenzione e partecipazione la piacevole passeggiata nel centro sambiasino.
A coordinare gli interventi dei vari narratori è stato l’ideatore del movimento culturale “Dorian – la cultura rende giovani” e organizzatore dell’evento, il dottor Giovanni Mazzei, il quale ha dato il là alla passeggiata con la sua introduzione che ha saputo racchiudere alcune fra le più mirabili suggestioni di Sambiase, analizzando anche la figura di Enrico Borrello e di suo fratello Oreste, offendo una serie di aneddoti tramandati dalla vox populi, oltre ad arricchire poeticamente la manifestazione rinverdendo le figure di autori come Salvatore Borelli e Franco Costabile.
«Questa passeggiata – dichiara Giovanni Mazzei – ha saputo far affacciare nuove importanti personalità al novero della cultura lametina e in, questo caso specifico, sambiasina. La formazione di questo gruppo solido costituirà un assoluto punto di riferimento per la comunità locale, la quale avrà in noi un interlocutore certo per conoscere la storia delle proprie radici. Cercheremo sempre di amalgamare al meglio gioventù ed esperienza, per approfondire sempre più i nostri studi e migliorare le nostre competenze. Lo studio continuo e il confronto con le diverse realtà della cultura lametina è un qualcosa da cui non intendiamo prescindere, in quanto spesse volte la divulgazione culturale presenta troppa approssimazione e superficialità».
Gli eventi targati Dorian non si esplicheranno solamente in passeggiate ma anche in specifici incontri mirati, tutti mossi dal comune intento di tutelare le nostre tradizioni, tramite un’azione di riscoperta attiva e di innovata capacità di tramandamento.