“Ora e nell’ora del rispetto”, il libro di poesie di Graziella Pasini. Una profonda riflessione su un valore antico, ma fondamentale in ogni epoca: il rispetto.
È in libreria la raccolta di poesie dal titolo “Ora e nell’ora del rispetto”, editata da Aletti nella prestigiosa collana “I Diamanti”. Testimonial del progetto è Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Salvatore Quasimodo.
Il titolo dell’opera di Pasini – come spiega Giuseppe Aletti nella prefazione – rimanda mnemonicamente alla notissima frase con cui si conclude “L’Ave Maria”. Nelle pagine del volume, infatti, «c’è un costante riferimento ai valori di cui oggi si sente necessità per un vivere più sereno per l’umanità. Quei valori che dovrebbero far parte imprescindibilmente del vivere in società e accompagnare il cammino dell’uomo».
Tra questi, la Pasini si sofferma appunto sul rispetto. «Il rispetto è lo specchio della realtà – continua Aletti – è il metro di comparazione per misurare alcuni temi che l’autrice ha voluto affrontare nel libro». Pasini ha analizzato diverse problematiche, quali la violenza sulle donne, la sofferenza dei più deboli, specie degli anziani, giungendo alla conclusione che esse derivino proprio dalla mancanza di questa virtù.
Nata ad Albinea, appassionata di civiltà egizia, l’autrice è anche un’amante dell’arte a 360 gradi. Pittura, fotografia, musica, danza, teatro. Di ogni forma artistica che l’attira, trattiene la particolare forza che emana, per riversarla nella scrittura.
Graziella Pasini si avvicina alla scrittura giovanissima. Continua nel tempo a comporre sia poesie che racconti brevi, ma soltanto dal 2018 inizia a presentarsi al pubblico. È finalista del VII Concorso “Cet – Scuola Autori di Mogol”, con presidente di giuria Giulio Rapetti, il noto autore della musica italiana conosciuto col nome d’arte Mogol. Pubblica nel 2019 la prima raccolta poetica “Non serve un perché”. Di recente, si presenta in libreria con questa sua nuova opera, “Ora e nell’ora del rispetto”. La finalità della nuova raccolta si traduce anche in un profondo rispetto per la scrittura e soprattutto per i lettori. «La poesia è donare, io dono un testo, il lettore che mi legge o mi ascolta mi fa dono di sé: quel preciso momento è assoluto conforto reciproco» afferma la poetessa.
Come si legge nel retro di copertina, il libro si è rivelato impegnativo per le virtù di cui vuole occuparsi. Ha costretto l’autrice ad un lavoro di ricerca dei suoi testi più significativi. Il messaggio importante da far arrivare è che umiltà e rispetto interagiscono. Piantare questi “semi” può portare solo buoni frutti.
Alimentando il rispetto, infatti, aumenta la fiducia di una rinascita collettiva che coinvolga tutti.
«Volevo scrivere da tempo di questa virtù, il rispetto. L’ho trattato come un sentimento – ha dichiarato Pasini -. Nel titolo si cela l’urgenza di ripartire, ora più che mai, da questa qualità. In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, è importante comportarsi moralmente e socialmente in modo corretto».