Operazione “Johnny” tra infiltrazioni e connivenze.
La recente operazione “Johnny” che ha portato all’arresto di ben 68 persone coinvolte a vario titolo nel lucroso business dei migranti, restituisce la fotografia impietosa di una realtà che da ormai molto tempo si trova sotto la luce del sole, realtà fatta di infiltrazioni, connivenze e “sconfinamenti” che vanno ben oltre il normale perimetro della tradizionale ‘ndrangheta. Che la malavita organizzata metta le proprie mani in ogni genere di affare che comporti una possibilità di lucro “facile” e immediato è ormai storia nota, dal traffico dei rifiuti tossici e radioattivi, al commercio e allo spaccio delle sostanze stupefacenti, dal settore degli appalti, dell’edilizia, dell’imprenditoria, alle infiltrazioni politiche ed istituzionali, la malapianta della ‘nrangheta ha nel corso del tempo affondato le proprie radici in ogni settore della vita pubblica del nostro paese. Le moderne mafie, che “possono vantare” ormai una storia più che decennale, non sono state sconfitte, ed al contrario appaiono sempre più forti, nonostante la continua azione degli organi giudiziari che coraggiosamente si trovano a dover combattere tale fenomeno. In un certo qual modo, dunque, lo stato appare impotente ed impreparato a scardinare un sistema che molto probabilmente garantisce, attraverso l’intermediazione delle cosiddette figure grigie, volti puliti e colletti bianchi, lauti proventi anche a soggetti, istituzionali e non, che da un punto di vista usuale non appartengono a ciò che comunemente definiamo mafia. Eppure sembra che sia proprio grazie all’intermediazione di tali settori che la malavita riesca a prosperare nonostante lo stato sia dotato di una “potenza di fuoco”, da un punto di vista materiale ma anche da un punto di vista culturale e dell’informazione, nettamente superiore a quella delle cosche. La Federazione Giovanile Comunista Italiana calabrese, auspica una risoluzione definitiva di questa annosa vicenda, ed invita la cittadinanza della nostra amata regione a riflettere in merito al danno enorme che la presenza di tali decennali complicità, ha comportato per la popolazione in termini di sviluppo economico e culturale per un territorio tra i più ricchi di bellezza e di storia di tutto il Mediterraneo. La FGCI ripone la propria fiducia nell’operato della magistratura calabrese ed invita tutte le forze democratiche della regione a far seguire allo sdegno legittimo ma episodico una continua lotta sul piano culturale contro chi, chiunque esso sia, vuole condannare il nostro territorio ed il suo popolo alla marginalità ed all’arretratezza sociale.
Il Comitato Regionale della FGCI.