On Domenico Furgiuele: BUONI I PRIMI NUMERI CALABRESI DI ‘QUOTA CENTO’
I primi numeri relativi all’entrata in vigore di ‘quota 100′ parlano chiaro.
Essi incrociano le aspettative e la domanda fortissima di giustizia sociale di tantissime migliaia di lavoratori seviziati per anni dalla crudeltà tecnocratica di quell’infelice impianto legislativo, la legge Fornero, partorito dal pessimo governo Monti e sostenuto dai successivi esecutivi di centrosinistra che non hanno mai avuto il coraggio di fronteggiarne l’iniquità.
Eppure la maggioranza degli italiani lo chiedeva a gran voce; aveva fatto capire che la Fornero avrebbe creato dissenso e malessere sociale.
La Lega, che ha sempre radicalmente contrastato certe misure, fece suo, in assoluta solitudine, la battaglia contro la Fornero promettendo che appena fosse andata al governo l’avrebbe cambiata.
E così è stato, così è: bye bye Fornero, simbolo di una politica arrogante e totalmente sorda ai bisogni dei lavoratori.
Adesso plaudiamo alla entrata in vigore di ‘quota cento’.
Plaudiamo alla fiducia ritrovata in uno Stato che, quando è ben governato, sa aderire ai bisogni dei deboli.
Del resto parlano chiaro i numeri delle prime domande presentate dopo soli pochi giorni dall’ingresso effettivo della riforma pensionistica nella nostra società.
Spicca in tal senso anche il dato calabrese, e me ne compiaccio.
Infatti, in meno di tre giorni ,400 sono state le domande presentate in provincia di Cosenza, 259 in quella di Catanzaro, 245 a Reggio Calabria, 71 a Crotone e 63 hanno riguardato la provincia di Vibo Valentia.
Ma siamo solo all’inizio, appunto.
Il futuro prossimo, se questa è la tendenza, si incaricherà di dimostrare ai killer dei diritti di quanto giusta e sacrosanta sia stata la battaglia della Lega contro la Fornero.
Ora bisogna continuare a combattere contro chi fa per ragioni politiche disinformazione al fine di oscurare questo nostro successo epocale.
Ma sarà difficile andare contro le evidenze, basta ascoltare i cittadini per comprendere quanto fosse attesa la nostra riforma delle pensioni.
Domenico Furgiuele (Deputato della Repubblica)