Oliverio a Serra San Bruno: “Lo sviluppo della Calabria deve partire dalle aree interne”
“Parterre de roi” e grande partecipazione di pubblico alla festa dell’Unità di Serra San Bruno che ha avuto inizio ieri sera con una importante tavola rotonda moderata dai giornalisti Bruno Gemelli e Pasquale Motta sul tema: “Nuove attenzioni ai temi del Sud. Le zone interne della Calabria”.
Al dibattito hanno preso parte i parlamentari Ferdinando Aiello, Enza Bruno Bossio, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Marco Minniti e il presidente della Regione Mario Oliverio. Presenti anche i consiglieri regionali Michele Mirabello e Vincenzo Pasqua, numerosi sindaci e amministratori della zona, dirigenti, militanti e semplici cittadini.
In apertura del suo intervento, il presidente della Regione ha voluto, innanzitutto, rendere il suo omaggio commosso all’operaio marocchino caduto sul lavoro in un cantiere dell’A3, annunciando per questa mattina una sua visita all’obitorio di Mormanno.
“Mi auguro –ha aggiunto- che questa nuova tragedia non allunghi i tempi della realizzazione di questa importante infrastruttura”.
Subito dopo Oliverio è entrato nel merito del tema posto al centro della manifestazione.
“Le aree interne della Calabria, di cui Serra San Bruno è il cuore –ha detto Oliverio – rappresentano l’80% del territorio calabrese e costituiscono la struttura fisica fondamentale da cui partire per costruire qualsiasi ipotesi di sviluppo realistica in questa regione. Nella programmazione comunitaria 2014-2020, che abbiamo appena chiuso recuperando gli incredibili ritardi della precedente giunta regionale, abbiamo scelto di sostenere lo sviluppo di queste aree, stabilendo che almeno Il 10 per cento delle risorse fosse destinato ad esse e che, sul resto degli altri fondi, potessero competere, alla pari, con le altre aree, partecipando ad un grande progetto di sistemazione del territorio contro il dissesto idrogeologico che è la precondizione per lo sviluppo. Così come abbiamo previsto all’interno del Piano di Sviluppo Rurale un’operazione di grande rinnovamento generazionale in agricoltura riconoscendo ai giovani che decidono di investire nell’agricoltura di collina o di montagna una premialità di primo investimento di 50 mila euro, ancorata ad un sostegno all’investimento sui progetti pari al 70% a fondo perduto.
Se un giovane, per esempio, vuole investire in agricoltura sulla base dei nuovi programmi che partiranno ad ottobre 200 mila euro, su quel progetto avrà il 70% a fondo perduto più 50 mila euro di premialità, che rappresenta quasi la copertura totale dell’investimento.
Naturalmente solo questo non basta. Per far uscire completamente queste aree dall’ isolamento occorre dotarle di infrastrutture. In Calabria, purtroppo, abbiamo anche il primato delle opere incompiute e tra esse c’è anche la Trasversale delle Serre, avviata dal primo governo Prodi nel 1996 e mai completata, sulla quale nei giorni scorsi abbiamo compiuto un sopralluogo insieme a Brunello Censore. Il presidente dell’Anas Armani mi ha assicurato che presto saranno completati i lotti di Gagliato e Guardavalle Centrale e che, entro dicembre, sarà completata l’intera opera.
Martedì prossimo, 1 settembre, avremo un incontro con Delrio e presenteremo al ministro una proposta complessiva in base alla quale pensiamo si debba sottoscrivere un’intesa istituzionale. In questa proposta c’è il completamento della Trasversale e il completamento della Salerno-Reggio Calabria e della SS. 106”. A questo punto, parlando della salvaguardia della salute dei cittadini, il presidente della Regione si è soffermato sull’ospedale di Serra San Bruno sostenendo che «questo presidio di montagna deve essere assolutamente garantito» e ha giudicato “ inaccettabili” le risposte date dall’Ufficio della Commissario per il rientro del debito sanitario circa la situazione dell’’ospedale di Trebisacce. “Non si può accettare –ha detto il Governatore- che i cittadini siano invitati a curarsi fuori regione”. Poi ha annunciato l’apertura del cantiere dell’ospedale di Vibo Valentia entro la fine del mese di dicembre.
Oliverio, infine, ha parlato del Mezzogiorno, dando atto a Matteo Renzi di aver finalmente riacceso i riflettori su questo tema, dopo venti anni di buio e di silenzio e sulla necessità che la Regione si ponga decisamente alla guida del cambiamento, rinnovando le procedure e favorendo automatismi per sostenere le aziende sane.
“La burocrazia –ha concluso il presidente della Regione- non può e non deve più essere un ostacolo allo sviluppo della nostra regione”. f.d.