Olio Tunisino, M5S compatto nel no al piano proposto dalla Mogherini
Bruxelles – Mercoledì 24 febbraio il Parlamento europeo è chiamato a votare il piano che prevede l’importazione, senza dazi, di 70mila tonnellate d’olio d’oliva dalla Tunisia nel biennio 2016 e 2017. Si vuol far credere agli italiani che questo piano iper liberista rappresenta un tentativo di aiuto alla Tunisia dopo i tragici fatti del Bardo e per evitare la radicalizzazione del terrorismo. In realtà non è così. “Si tratta di uno scippo vero e proprio ai piccoli e medi produttori del Sud Italia, firmato Pd – afferma l’eurodeputata Laura Ferrara – il Movimento 5 Stelle voterà in maniera contraria ad un’azione volta ad affossare il made in Italy, quello reale e di qualità, e a tutto vantaggio dei grandi marchi che spacceranno le loro bottiglie come prodotto italiano, quando invece si tratta di olio extraeuropeo, rivendendolo, quindi, a prezzi stracciati. Se dovesse passare questo piano, sarebbe solo l’ennesimo tentativo di distruggere l’economia dell’unico motore dell’Italia meridionale, i piccoli e medi produttori. Già l’accordo con il Marocco, infatti, contribuì a distruggere la produzione di arance per Calabria e Sicilia. L’allarme Xylella prima e la normativa restrittiva sui valori di acido eptadecenoico hanno letteralmente inginocchiato il settore olivicolo delle regioni del Sud Italia.
Il principale produttore di olio tunisino è lo stesso premier Habib Essid. La Mogherini, promotrice dell’accordo, si preoccupa quindi degli affari di chi governa e non del popolo della Tunisia come vorrebbero far credere. Ancora una volta, per interessi altri, dall’Europa si vogliono calare politiche commerciali contrarie alla filiera agro alimentare del sud Italia. “Il Pd è il principale colpevole di questa scelta scellerata e anti economica per i nostri produttori – spiega la Ferrara -. La proposta arriva, infatti, proprio dal partito di Renzi, in particolare dall’alto rappresentate Federica Mogherini che la propone in Commissione. Sempre il Pd nella seduta della Commissione Commercio Internazionale vota a favore del provvedimento, promuovendolo alla discussione in Plenaria. Il Partito Democratico – conclude la pentastellata – quello che fa finta di far la voce grossa a Bruxelles, si fa portavoce e sostiene strategie del tutto dannose per i nostri produttori”.