NUDM RC: Le tagliole le usano i vigliacchi ! La violenza omolesbobitransfobica e di genere ancora una volta, si concretizza in violenza istituzionale
La matrice comune della violenza maschile sulle donne ed omolesbobitransfobica, come abbiamo sottolineato nell’ultima assemblea nazionale di ottobre a Bologna, che attacca impunemente tutte le donne, le persone LGBTQIA+ e le soggettività non binarie e non conformi, agisce sotto il denominatore comune del sistema di oppressione che è il patriarcato. Partendo da quest’assunto e dal confronto dei temi trattati nei tavoli di lavoro di quest’assemblea è, quindi, scaturita fortissima l’esigenza di una chiamata alla piazza generale per il 27 novembre a Roma a cui invitiamo tutte, tutti e tuttu a partecipare.
Anche il rifiuto dell’approvazione del ddl si colloca, quindi, sotto quella schiera di contrattacchi patriarcali che stanno colpendo le donne e le persone LGBTQIA+ in tutta Europa e non solo, spinti da un’alleanza transnazionale che unisce destre xenofobe, fondamentalisti, ultra-cattolici e neoliberali.
Riteniamo che, nonostante i limiti, più volte evidenziati nei nostri interventi, del #DDLZAN che puntando su un impianto prevalentemente punitivo, lasciava intatta la radice da cui si riproduce la violenza di genere, omolesbobitransfobica e abilista, il suo affossamento sia un grave attacco a tutte le donne, persone LGBTQIA+ e con disabilità che vivono sulla propria pelle le conseguenze di un sistema misogino, queerfobico e abilista, non solo a livello simbolico, ma anche materiale.
Fin dall’inizio di questo dibattito, che ha toccato ora il vertice massimo del paradosso e della violenza, Non Una di Meno si è sempre schierata per l’approvazione immediata della proposta di legge, non ammettendo nessun gioco a ribasso sui nostri corpi e sulle nostre vite e rilanciando la cornice politica di #moltopiùdizan assieme alle altre realtà che hanno preso parte a questa rete nazionale.
Lo slogan #moltopiùdizan non finirà di essere portato tra le piazze e le strade, solo perché il Senato ha fatto saltare la discussione perché in questo slogan vivono le rivendicazioni che come movimento femminista e transfemminista portiamo dalla nostra nascita, e che sono orientate a una trasformazione radicale dell’esistente.
Da questo riconoscimento si struttura l’organizzazione delle nostre lotte, la direzione del nostro agire e pensare collettivo, l’espansione della nostra sorellanza, che non è essenzialista e identitaria, ma lega le esperienze di tutte le persone che, nei modi più diversi, affrontano la violenza misogina ed eteropatriarcale.
Per questi motivi, sabato 30 novembre alle ore 16,00, saremo anche noi in piazza Camagna, al fianco dell’Arcigay “I due Mari” e Agedo Reggio Calabria
Non Una Di Meno Reggio Calabria RC 29/10/2021